Piemonte - Perquisite 3 case questa mattina all'alba

Questa mattina all'alba sono state perquisite 3 case di compagni.
Due a Torino e una a Cuneo.

Agli sfortunati svegliati nel corso della mattina le accuse fanno riferimento "all'irruzione" alle Nuove nei pressi del Palazzo di Giustizia (corso Vittorio) il 2 dicembre.
In quella serata, giorno successivo all'inizio dello sciopero degli ergastolani, alcuni solidali erano entrati nel ex-carcere.
Dopo aver contestato l'infame situazione carceraria le luci si erano spente e gli agitatori eran spariti.
Ora a distanza di 4 mesi arrivano le accuse da parte della magistratura torinese, che sostiene di aver un testimone che può riconoscere i solidali, a cui viene contestato il furto di un quadro sparito dalla sala in quei giorni.

A loro e a tutti i reclusi nei lager di stato va la nostra solidarietà.

Tutti liberi!

da un comunicato di quei giorni

La sera di domenica alcuni solidali con la lotta dei detenuti hanno contestato un' iniziativa artistica all'interno dell'ex-carcere delle Nuove a Torino. Una mostra che, attraverso l'esposizione di opere all'interno delle celle(!!!) banalizza e spettacolarizza un luogo di sofferenza come questo, trasformandolo in un museo dell'orrore per intellettuali radicalchic. Luoghi di tortura e isolamento come erano le Nuove esistono ancora, lontani dai riflettori e dagli sponsor (Banca Intesa, San Paolo e compagniabella).
Oltre tutto in questi giorni della gente vi sta lottando dentro, mettendo in gioco la propria vita: questo è stato fatto notare (con un pò di movimento) ai visitatori...


fonte torino cronaca

La Digos, all’alba di ieri, ha perquisito le abitazioni di tre squatter
Sparita un’opera d’arte all'ex carcere "Le Nuove": è giallo

TORINO (02/04/2008) - È spuntato un super teste. Qualcuno che dice di essere in grado di riconoscere il ladro. E la Digos, all’alba di ieri, ha perquisito le abitazioni di tre squatter - due torinesi e un cuneese -sospettati di aver rubato un quadro.

L’opera, realizzata da uno studente, era sparita il 2 dicembre da “Ars-Captiva”. Una mostra-evento dedicata alla tematica del carcere realizzata presso “Le Nuove” in collaborazione con alcuni istituti scolastici torinesi. Musica, spettacoli teatrali, incontri, e opere d’arte. Come il quadro rubato, che, seppur di scarso valore economico, essendo ispirato come gli altri alla galera, agli occhi di qualcuno potrebbe aver assunto una grande valenza simbolica.

In quei giorni, mentre all’interno degli istituti di pena gli ergastolani di tutta Italia portavano avanti uno sciopero della fame, il movimento anarchico aveva dato vita ad una serie di eventi diretti a contrastare l’istituzione carceraria da fuori le mura.

La notte del 31 dicembre, alcuni squatter torinesi avevano espresso la propria solidarietà ai detenuti delle Vallette con fuochi d’artificio, manifesti e striscioni. La mattina successiva, alcuni militanti della Lega Nord che presenziavano di fronte ad un gazebo, erano stati bersagliati da un fitto lancio di immondizia. «Nessuno spazio per chi fomenta l’odio razziale e invoca la repressione e la galera», aveva scritto in un successivo comunicato chi aveva colpito con uova e rifiuti esponenti e simpatizzanti del Carroccio al Balon.

Il 2 dicembre, al termine di un presidio sotto il carcere di Biella, i contestatori sono tornati nel capoluogo piemontese per dare vita ad un blitz all’ex carcere “Le Nuove”. Blitz descritto dagli stessi anarchici.

«La sera di domenica - avevano riferito con un comunicato apparso sul web - alcuni solidali con la lotta dei detenuti hanno contestato un’iniziativa artistica all’interno dell’ex carcere delle Nuove a Torino. Una mostra che, attraverso l’esposizione di opere all’interno delle celle, banalizza e spettacolarizza un luogo di sofferenza come questo... Oltretutto in questi giorni della gente vi sta lottando dentro, mettendo in gioco la propria vita: questo è stato fatto notare (con un po’ di movimento) ai visitatori».

Qualcuno di quei visitatori ora sostiene di aver visto chi, approfittando del “movimento”, ha portato via un quadro. E di essere in grado di riconoscerlo. Nelle abitazioni perquisite ieri l’opera non è stata trovata, ma gli squatter restano indagati per furto.

Stefano Tamagnone

Mar, 01/04/2008 – 10:11
tutti i contenuti del sito sono no-copyright e ne incentiviamo la diffusione