Per il ciclo: "Per un mondo senza galere"
Incontriamo i compagni del progetto FILIARMONICI
Interverrà paolo Ranieri
VERSO UN MONDO SENZA CHIAVI: STRADE, SCORCIATOIE E VICOLI CIECHI
“Se non esistessero le prigioni sapremmo di essere tutti in catene”(Maurice Blanchot)
Anche se a ciascuno, dalla prima infanzia, la minaccia dei cancelli edelle catene, viene presentata come un archetipo,come un fondamento eternodella condizione umana, il carcere non esiste da sempre e non esisterà persempre. La storia della segregazione, intesa non più come misura cautelarein attesa della sentenza, ma come pena in sé, e, ormai, come unica pena,è la storia della società urbana, fondata sulla libertà virtuale e sullaprigionia reale di chi è obbligato a liberamente vendere la propria vitasul mercato sociale, per poter comprare la vita altrui. Il carcere nasce ecresce a fianco di questa pseudolibertà, precisamente come indice dellimite di quella libertà. La sua presenza si frammenta e si insinua inogni angolo della vita sociale.……. La libertà, che si fondava su unospazio intangibile di vita intima, e uno spazio condiviso di vita pubblica,è stata una volta per tutte sostituita dal suo sacrificio ritualenell’adesione alla socialità totale delle merci e delle norme.