Processo per blocco treno scorie nucleari - Stanchi di essere vittime, fieri di essere colpevoli

riceviamo e diffondiamo:


STANCHI DI ESSERE VITTIME, FIERI DI ESSERE COLPEVOLI


Il 15 febbraio a Susa comincia il processo che ci vede accusati di vari reati in merito ai fatti del 7 febbraio 2011.
Quella notte, poche settimane prima del disastro nucleare di Fukushima, una quarantina di persone si concentrarono a Condove, in Valsusa, riuscendo a rallentare per qualche ora i treni carichi di scorie nucleari diretti verso La Hague in Francia. Scorie che viaggiano da un Paese all'altro per poi tornare spesso, come nel caso dei viaggi dai depositi di Saluggia o di Trino, al luogo di partenza, dopo aver subito trattamenti che ne limitano sì la radioattività, ma soprattutto forniscono materiale radioattivo per uso bellico e nuovo combustibile per le centrali d'oltralpe (oltre a ricchi compensi per le imprese coinvolte).
Senza ombra di dubbio, c'è da riconoscere che i fatti di quella notte riuscirono a riportare all’attenzione generale gli immani pericoli a cui sono esposte le popolazioni che abitano nei dintorni delle centrali nucleari oppure quelle che vivono lungo i tragitti che questi treni della morte compiono nel silenzio più assoluto. Per questo rifiutiamo ogni accusa specifica nei nostri confronti, la logica perfida e ricattatoria che tende a dividerci in buoni e cattivi, più o meno responsabili di ciò che è successo quella notte. La lotta contro il mostro nucleare, così come quella contro il treno ad alta velocità, e al pari delle lotte contro l’ autoritarismo e le disuguaglianze sociali, sono battaglie che portiamo avanti a testa alta, opponendoci fermamente al tentativo di criminalizzare ogni tipo di mobilitazione.
Non possiamo che dare importanza al fatto che la discussione sul nucleare e i suoi rifiuti siano tornati ad essere un tema di interesse, anche se sulla scia di un’immane tragedia come quella recentemente accaduta in Giappone. Non possiamo che rallegrarci del fatto che dopo la mobilitazione contro il passaggio delle scorie a Condove ce ne sia stata un’altra a Avigliana, molto più partecipata, che i treni della morte non passino più, almeno per il momento, dalla Valle di Susa, e che a quanto pare da quella data siano stati sospesi i trasporti di scorie, almeno nella regione piemontese. Convinti dell’assoluto buon senso delle nostre pratiche non ci lasceremo intimidire dalla repressione poliziesca e trasformeremo le date del processo che ci vede imputati, in occasioni in cui rilanciare le nostre accuse ai nucleocrati e a coloro che traggono profitto dall’industria nucleare civile-militare.
In questo assurdo gioco con l'atomo, le vittime e i carnefici finiranno per pagare lo stesso prezzo. Non ci convinceranno mai del contrario, né le loro leggi potranno scalfire mai le ragioni di chi vuole impedire che i signori del nucleare e della guerra giochino con la vita del pianeta. Alcuni di noi, sui giornali di regime asserviti e leccapiedi, sono stati definiti terroristi. Ebbene, se noi siamo terroristi, coloro che hanno costruito sulla testa delle popolazioni quella spada di Damocle che sono le centrali nucleari, sono benefattori; coloro che sganciano sulle popolazioni inermi bombe all’uranio impoverito sono brave persone, rispettose delle leggi e dell’autorità. Non come noi, violenti anarchici e per di più insurrezionalisti.
Nessun tribunale ci potrà giudicare. Quel compito spetta alle generazioni che verranno.

Arturo, Guido, Luca, Toshi

15 FEBBRAIO 2012 DALLE ORE 9.00

PRESSO IL TRIBUNALE DI SUSA, VIA PALAZZO DI CITTA’ 36


PRESIDIO DI SOLIDARIETA’  CON GLI INQUISITI


Lun, 13/02/2012 – 09:58
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