Salerno - Repressione filo-fascista

La scorsa settimana, quattro partecipanti alla Rete Antifascista salernitana, sono stati condannati ad una pena pecuniaria per "imbrattamento" in seguito all'azione di ripulitura dei muri della città dalle scritte neo-fasciste.

Segue il loro comunicato:


NON CI SARA’ MAI GIUSTIZIA NEI TRIBUNALI DELLO STATO!


Nel 2012  si è costituita a Salerno una Rete Antifascista che ha svolto iniziative contro il fascismo ed il razzismo nella nostra città e di conseguenza contro casa pound (“i fascisti del terzo millennio”, secondo una loro autodefinizione).
Nei giorni precedenti la festa della liberazione la rete antifascista rivendicò la memoria e l'attualità storica della resistenza partigiana organizzando un 25 Aprile in piazza di arte, cultura e lotta.  Si decise di iniziare un'attività di pulizia della città dalle vergognose scritte fasciste, alcune presenti da anni, cancellandole  e/o coprendole  con manifesti e volantini riguardanti le varie iniziative e lotte sociali  portate avanti dai componenti della Rete. Pochi giorni dopo i muri erano nuovamente ricoperti da scritte fasciste e dai manifesti del consigliere comunale e provinciale Cammarota (ex-Pdl, adesso Fli), guarda caso assiduo  partecipante ai convegni di casa pound.
La notte del 9 Maggio 2012, a Salerno, tre pattuglie della polizia fermavano e perquisivano quattro compagni mentre cancellavano una scritta fascista inneggiante alla repubblica sociale di Salò. I quattro furono portati in questura e denunciati per aver violato l'art. 639  C.P. sull'imbrattamento, che prevede la spropositata pena della reclusione da uno a sei mesi o della multa da 200 a 1.000 euro. La magistratura, dopo nemmeno un mese dai fatti, ha emesso un decreto penale di condanna, comminando ai 4 una pena pecuniaria di 200 euro ciascuno.  E' chiaro il messaggio che si è voluto mandare: punirne uno per educare tutti!  E' da sempre noto il legame tra gruppi fascisti e apparati istituzionali e non ci sorprende affatto la rapidità nell'attuare tali forme repressive a danno dei compagni che stavano continuando l'azione di pulizia della città da simboli e scritte di stampo fascista. E' forte il sospetto che l'ordine di punire e reprimere sia arrivato dai “piani alti”.
Denunciamo il pesante clima che si respira in una Salerno letteralmente militarizzata dal sindaco (che candidamente e pubblicamente ammette di rimpiangere i fascisti degli anni '70) con l'assenso e l'appoggio di tutti i partiti presenti nell' amministrazioni comunale e provinciale. Denunciamo l'accanimento contro migranti, senza tetto e ambulanti con la vigliacca scusa del pubblico decoro, la dura repressione subita dai compagni e dalle compagne da sempre impegnati nelle lotte sociali, la scarsa o nulla agibilità politica per manifestazioni e cortei. La  repressione, a Salerno come dovunque, è l'unico mezzo che rimane allo stato per mantenere in vita un sistema in crisi che ogni giorno svela il suo vero volto fascista ed autoritario.
Ogni giorno in questo paese viene colpito dalla repressione chi si batte contro la Tav, chi ha partecipato alla manifestazione del 15 ottobre, chi era al G8 a Genova nel 2001, chi lotta quotidianamente  per rivendicare reddito, case,  salute, spazi sociali. Alla repressione dobbiamo opporre la nostra solidarietà, consapevoli che la lotta vive nelle strade, nei quartieri, sui posti di lavoro , fuori dalle logiche istituzionali e dalle poltrone del potere!
 
SOLIDARIETA’ A TUTTE LE COMPAGNE E I COMPAGNI COLPITI DALLA REPRESSIONE!
Kollettivo Wobbly (Salerno)

Mer, 07/11/2012 – 14:53
tutti i contenuti del sito sono no-copyright e ne incentiviamo la diffusione