Santiago del Cile - Attacco a Telepizza

fonte: Archivo Paulino Scarfò

L'insurrezione è nelle strade, non nella bocca marcia di teorici ipocriti!
Il 27 gennaio, verso le 22.00, abbiamo attaccato una delle fonti di
sfruttamento nel centro di Santiago del Cile.
Siamo usciti dai punti di vigilanza, abbiamo osservato ed analizzato la
polizia ed il locale di Telepizza, i loro movimenti ripetuti e la monotona
routine di morte e di miseria.
Con il volto coperto ci siamo apprestati a bloccare la strada più
importante della città. In piena Alameda, 4 delle moto di Telepizza sono
state date alle fiamme ed utilizzate per interrompere il transito.
Nostro obiettivo, quello di spezzare la routine che rinchiude tutto un
universo di sfruttamento, gerarchie ed umiliazione. Abbiamo deciso di
finirla con qualsiasi autorità.
Sappiamo che quest'attività commerciale dai capitali spagnoli è un
dimostrazione dell'internazionalismo capitalista, per gli imprenditori non
ci sono barriere.
La nostra dimostrazione d'affetto ci fa spezzare con le barriere e le
frontiere disposte dal potere. Inviamo un forte abbraccio, che spezzi la
separazione, ai compagni Juan Carlos, Francisco, Honorio, Alberto, Tamara,
Amadeus Casellas prigionieri nello stato spagnolo e Gabriel Pombo da Silva
prigioniero in Germania.
Con quest'attacco vogliamo che sappiate e sentiate che vi siamo vicini e
che ogni minuto in cui i vostri corpi muoiono lentamente dietro le sbarre
anche noi moriamo. L'esperienza ci ha detto che solo elevando la fiamma
dell'insurrezione la vita diviene veramente valorosa.
Che sappia il neo-presidente, recentemente eletto nel territorio cileno,
il pagliaccio Piñera che né lui né il suo governo di turno fermeranno
l'offensiva antiautoritaria e che affileremo sempre più il nostro pugnale
per un futuro incontro.
Che sia chiaro: sinistri o destri sarete sempre nostri nemici, la guerra è
dichiarata e non ci fermeremo fino alla distruzione di tutta la società
carcere.
“Per la nostra liberazione e quella di tutti gli abitanti della terra, per
la nostra terra, continueremo ad acutizzare la lotta fino ad esser
liberi".
Ricordiamo con profondo orgoglio il compagno Mauricio Morales e la
compagna Zoe morti in combattimento.
Inviamo tutte le forze e le energie al compagno Diego Ríos in
clandestinità, che la sua fuga sia eterna come il fuoco vendicatore che ci
libera.
Banda Internacionalista Paco Ortiz

Sab, 30/01/2010 – 19:00
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