Saronno - Occupato un nuovo TeLOS
Riceviamo e diffondiamo:
IERI SPAZIO ABBANDONATO AL DEGRADO E ALL'ABBANDONO
DA OGGI SPAZIO SOCIALE VIVO, LIBERO E APERTO
Il Telos ha di nuovo uno spazio, siamo in via Gorizia 28 a Saronno.
Molte cose sono cambiate in questi dieci mesi senza Telos, ma identico è il nostro bisogno di uno spazio occupato in cui organizzarci per resistere alla Saronno dei palazzinari (e con la nuova giunta degli inciuci ci sarà da rimboccarsi le maniche!), alla Saronno dei consumi e delle feste calate dall'alto, alla Saronno delle retate e delle peggiori derive razziste, alla Saronno del cemento e del Lura inquinato o prosciugato, alla Saronno delle 1500 case sfitte e delle centinaia di sfratti all'anno, alla Saronno dello scandalo Kaleidos e dello strapotere di CL e dei soliti noti.
Uno spazio che fino a ieri era vuoto e abbandonato e che ora ospiterà le iniziative che negli ultimi dieci mesi abbiamo organizzato nelle strade, nei parchi e nelle piazze saronnesi, uno spazio che sarà un punto di incontro, una base per tutte le persone che abbiamo incontrato e conosciuto in questi mesi nelle strade. Uno spazio di cui sentivamo il bisogno, per dare continuità a quei progetti che da anni portiamo avanti (cineforum, concerti, cene, palestra popolare, ciclofficina etc) e che sia riempito, vissuto e plasmato da chiunque senta il bisogno di uno spazio occupato in una città come Saronno.
Nient'altro che un piccolo tassello all'interno del nostro agire quotidiano, uno spazio che sia da supporto e sostegno alle lotte che anche nel benestante territorio varesotto iniziano a farsi sentire con insistenza: da quelle contro le devastazioni del nostro già martoriato territorio (Elcon, scarichi in deroga nell'Olona, Pedemontana e bretelle connesse, Varesina bis) a quelle contro gli sfratti, passando dalle politiche securitarie della vecchia giunta saronnese che siamo sicuri verranno riproposte in salsa verde dalla nuova giunta leghista con aggiunta di retate più o meno palesemente razziste.
In questi ultimi anni le attenzioni della Questura non si sono fatte mancare: avvisi orali, centinaia di denunce, qualche richiesta di misura cautelare in carcere, un tentativo di creare una fantomatica associazione a delinquere, un tentativo di affibiare una sorveglianza speciale, fogli di via, obblighi di dimora...
E' normale che tentino di bastonare, letteralmente o moralmente, chi cerca di mettere in discussione i cardini su cui si basa questa società; eppure non è mai venuta meno la voglia di proseguire sulla rotta finora seguita, grazie ai tanti compagni, vecchi e nuovi, incontrati lungo la strada. La qualità dei nostri rapporti ci spinge oltre la tempesta, sperimentare un modo altro di stare insieme, in comune e contro è di per sé un punto di arrivo che apre nuovi orizzonti.
Ci siamo goduti e abbiamo assaporato ogni giorno successivo allo sgombero del Telos, riuscendo a fare più di quanto avremmo mai pensato; adesso ricominciamo da qui, dai nostri bisogni e dai nostri desideri e da uno spazio a cui dare forma e colore. Il resto si vedrà, con la consapevolezza che non c'è porta che non possa essere aperta e che il cambiamento inizia mettendosi in gioco attivamente e in prima persona.
Nostra patria il mondo intero, nostra legge la libertà, ed un pensiero ribelle in cor ci sta
Telos non più itinerante
(preferibilmente non momentaneamente)
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