Tav: Di Pietro, opere vanno fatte
fonte ansa.it
No al ricatto dei guastatori di professione'
(ANSA) - ROMA, 14 GIU - Opere come la Tav vanno fatte,senza passare sopra la testa dei cittadini,ma anche senza cedere al ricatto 'dei guastatori di professione'. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro a margine dell'Assemblea di Confartigianato, aggiungendo che il 23 sara' consegnato il progetto all'Europa.
fonte lastampa.it
"La lotta No Tav non si fermerà"
Sara Faccioli, la pasionaria: "Non possiamo restare passivi di fronte a decisioni sbagliate"
LODOVICO POLETTO
TORINO
Dice: «La Valsangone è No Tav e la coscienza della gente di questa valle sta lentamente, ma inesorabilmente, crescendo. Stiamo diventando grandi, siamo pronti a fare sentire ovunque la nostra voce. Altro che valle che aspetta con trepidazione il passaggio del supertreno: chi dice queste cose sta mentendo». Applausi. Ha capelli neri corvini e occhi verdi la pasionaria dei No Tav della Valsangone. Il suo nome è Sara Faccioli, ha 27 anni ed un bimbo di 16 mesi, Gabriele, portato con orgoglio alla prima manifestazione dei No Tav locali, la marcia da Trana ad Avigliana, un paio di mesi fa. Dice: «La questione Tav non ci può vedere passivi. Non si può accettare qualunque decisione senza intervenire: il primo compito di un buon cittadino è far sentire la sua voce».
Sa di legge, anche se non è ancora laureata, sa di filosofia, e conosce bene le sue montagne la leader in erba dei comitati anti treno da trecento all’ora della sponda destra della Dora. «Sono nata qui - spiega - e sono cresciuta qui. Ed è per questo che non mi va che rovinino questo spicchio di territorio con un intervento che costerà alla comunità milioni di euro, ma non porterà alcun beneficio».
Ad Avigliana, al termine della marcia No Tav era salita sul palco per la prima volta e aveva detto la sua, strappando applausi, facendo sentenziare ai navigati leader dei comitati valsusini: «Questa ha stoffa, molta stoffa». Ed eloquio brillante. Anche se ancora le mancano sicurezza e capacità di comunicare che quelli della val di Susa hanno affinato con il tempo. E con le manifestazioni. «Nei giorni di Venaus, quando la gente faceva le barricate in mezzo alla strada, si faceva sgomberare dalla polizia e poi riconquistava i terreni da cui era stata spodestata, io ero a casa a fine gravidanza. Non potevo fare altro. Ma la questione Tav già la conoscevo. L’ho studiata e approfondita. Io alle mie idee non rinuncio per nessuna ragione al mondo». Per questa sua voglia di combattere è stata candidato sindaco di una lista civica del suo paese: «Trana sarà». Suo sostenitore ufficiale, o come dice lei «padrino» è Antonio Ferrentino. Sua «madrina» era Gianna De Masi, consigliere provinciale dei Verdi. Non ce l’ha fatta Sara a sbaragliare gli avversari. Ma, dice: «Sono comunque entrata in Consiglio. E va bene così: le mie posizioni le posso portare avanti con forza». E al primo posto ci sono le questioni No Tav. Ieri, al termine dell’incontro con i rappresentanti del Governo, l’hanno chiamata in tanti dalla delegazione. E lei, due ore dopo, in una riunione pubblica a Rivalta le ha spiegate alla sua gente. Con le parole del leader, con i modi da pasionaria. Precisa e puntuale: «Perché io sono fatta così».
E intanto mostra con orgoglio il volantino dell’incontro di stasera a Bruino: un dibattito sulla Tav in Valsangone. Partecipano i Comitati anti alta velocità della zona e il sindaco di Bruino, Andrea Appiano. Per la prima volta quattro amministrazioni comunali (Bruino, Orbassano, Rivalta e Villarbasse) e No Tav di questa valle si tengono a braccetto e organizzano, insieme, un’iniziativa pubblica sul tema più caldo della zona.
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