[To] Presentazione di "Odio la mattina"

11/01/2008 - 19:30
11/01/2008 - 23:59

Continua la rassegna di incontri ad El Paso Occupato

Venerdì 11 presentazione del libro di Rouillan: Odio la Mattina

Ultima co/autoproduzione El Paso/Nautilus

Organizzano: El Paso, Nautilus, Porfido

Presso El Paso occupato - via Passo Buole 47 - Torino

ore 20 aperitivo

ore 21.30 dibattito e presentazione

Rouillan: carcere e rivolta

Presentazione di Odio la Mattina, di Jean-Marc Rouillan. Coedizione Nautilus-El Paso.
All'incontro partecipano Eliette Bess, Ermanno Gallo e Sergio Guagliardo.

Jean -Marc Rouillan ha militato in Action Directe, organizzazione armata attiva in Francia negli anni '80. L¹esperienza di quegli anni e la lunga prigionia seguita al suo arresto, sono raccolte in Odio la mattina, racconto autobiografico scritto in carcere. Il volume sarà commentato da Eliette Bess, che ha conosciuto e frequestato Jean-Marc quand'era libero e seguito successivamente le sue vicende carcerarie. Con Ermanno Gallo e Sergio Guagliardo si analizzeranno le caratteristiche di un sistema repressivo che a partire da quegli anni costrige tutti in una dimensione in cui "sicurezza" e repressione sono diventate caratteristiche salienti. La "prevenzione", il controllo diffuso, la legislazione in chiave repressiva, i carceri di massima sicurezza, l'economia del sistema sicurezza, sono alcuni aspetti di quel modello concentrazionale in cui le libertà più elementari vengono via via eliminate.

E' facile dimenticare i prigionieri. Tanto più facile quando questi prigionieri vengono ingabbiati per motivi che non fanno più parte delle nostre preoccupazioni. Questo vale per i comuni, ma è anche il caso dei politici, nel momento in cui il loro impegno passato non incontra più il favore della cerchia dei militanti. Ma i militanti che qualche anno fa hanno scelto la lotta armata hanno sempre bisogno di sostegno.

«Ti senti invischiato in una palude nebbiosa, senza contorni, senza punti di riferimento, mentre i giorni passano. Molti non resistono all¹isolamento, spesso si tolgono la vita o escono di senno, come il mio compagno Cipriani. Si pensa molto. Si pensa tutto il giorno. Il cervello è sempre in moto. È un viaggio all'interno di sé stessi. I muri della cella diventano una seconda pelle. E il pensiero diventa circolare. Rarissimi gli stimoli durante il giorno. Così il passato, il presente e le fantasie si confondono, in una riflessione senza fine che si avvita su sé stessa, spesso con sofferenza. Perciò si parla di tortura. La gente non capisce come si possa equiparare alla tortura il fatto di dover restare immobili su uno sgabello. Ma è un'autentica tortura. È una tortura perché sei solo».
J.M.Rouillan

maggiori informazioni sulla rassegna: "http://isole.ecn.org/elpaso"

Lun, 07/01/2008 – 17:16
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