Torino - Presidio sotto al Cpt | Presidio sotto casa di Calvano

fonte macerie

18 giugno. Nel pomeriggio un gruppo di rumorossisimi antirazzisti, armati di faccia tosta, pentole, fischietti e microfoni, si ritrova di fronte al civico 65 di via XX settembre, dove risiede Antonino Calvano, colonnello e responsabile provinciale della Croce Rossa. Il sottoposto di Antonio Baldacci non si è fatto vedere, non ha risposto agli inviti a dire la sua su quanto succede ogni giorno nel Cpt di corso Brunelleschi. Ma molta gente si è fermata a chiedere e ad ascoltare, al punto che le forze dell’ordine sono state costrette ad intimare ai manifestanti di sciogliersi. Alle parole sono presto seguiti i fatti: gli antirazzisti sono stati circondati da Digos e uomini dell’antisommossa, gli striscioni staccati e gettati sprezzantemente addosso ai manifestanti, sotto gli occhi di tanta gente che, forse, si è chiesta perché la polizia avesse tanta paura delle parole.

18 giugno. Alcuni abitanti di corso Brunelleschi lamentano di essersi svegliati ieri sera per il baccano creatosi sotto alle mura del Cpt: fischietti, trombe da stadio, urla, decine e decine di mortaretti. A sentire i loro racconti, c’era pure un tizio - o una tizia, non si capiva bene - che parlava al megafono. I contenuti dei discorsi non erano chiarissimi, ma pare fossero in solidarietà con i clandestini reclusi. Al casino fuori le mura si sono aggiunte quasi subito le urla da dentro. Dentro e fuori, pare si urlasse: «Libertà!». Quando sono giunte sul posto, le pattuglie non hanno potuto fare altro che raccogliere i petardi ancora fumanti, visto che i dimostranti si erano dileguati.


Sempre ieri si è tenuto un presidio rumorosissimo (megafono, amplificazione, fischietti, battiture) di una ventina di antirazzisti in pieno centro sotto la casa di

Antonino Calvano
Presidente della Croce Rossa Provinciale
Via XX settembre 65

Il presidio è andato molto bene, molta gente si è fermata a chiedere e ad ascoltare, sono stati fatti giri in centro col megafono.
Calvano non c'era ma i solidali han avuto conferma dai vicini di casa che abita lì.
La digos dopo essersi imbestialita, ha chiamato rinforzi, è arrivata una piccola pattuglia di celere, con il capo della celere, che ha costretto i solidali ad andare via.
Durata totale un'oretta, durata del "presidio presidio" più di mezz'ora.
Tutti contenti, nessuna vittima.

La digos poi ha tentato un inseguimento del tram col quale i solidali stavan andando via ma si è intampata ad una fermata, ha fatto retromarcia in mezzo al traffico e si è fatta prendere per il culo per un po' (fischietti e conteggio punti patente persi).

Gio, 19/06/2008 – 16:28
tutti i contenuti del sito sono no-copyright e ne incentiviamo la diffusione