Una lettera di Rafael dal carcere di Badajoz

05/06/07 carcere di Badajoz, 22.07

Ciao compagni,
da qui, dalla mia prigionia nello Stato spagnolo aspetto e desidero che tutti e tutte siate tanto felici come meritate e tanto ribelli come meritano i più... Amore e Rabbia!
Ho appena ricevuto (questo pomeriggio) la vostra lettera che è stata grande motivo di felicità sopratutto perché giorno dopo giorno mi accorgo che la famiglia dell’Anarchia cresce sempre di più! Mi domandate di raccontarvi qualcosa della mia storia e della mia situazione attuale. Io sono nato nel paese di Cadiz (Algesira) che sta alla frontiera con il Marocco e Gibilterra (luogo molto fascista). Ho 41 anni (12 marzo 1966). All’età di 4 anni, nel 1970 (regime fascista in Spagna) me ne andai con mio padre in Australia (Brisbane) un paese in teoria “moderno e democratico”. Lì andai a scuola e vissi fino al 1979, perché alla morte di quel figlio di puttana di Franco, nel 1975, i miei genitori vollero ritornare nel mio paese di origine, cioè in Spagna, fino a 16 anni. Io, (con il permesso dei miei genitori) ho lasciato la mia casa e me ne sono tornato di nuovo in Australia, per trovare diciamo... un lavoro. Ho vissuto con i miei zii fino all’età di 17 anni e a questa età ho imparato a fare il saldatore e mi sono reso indipendente. Così sono stato fino a 21 anni, così essendo saldatore qualificato di primo livello, sono tornato in Spagna. Qui ho trovato lavoro molto presto, però c’era il servizio militare obbligatorio e i miei genitori e i miei zii mi fecero pressione affinché lo facessi perché sennò sarei finito in carcere. Mi arruolai nella legione spagnola dove durai soltanto 6 mesi, poi mi diedi per pazzo e ho dato un pugno in bocca ad un tenente per fargli entrare in testa di lasciarmi in pace. Da li mi portarono ad un ospedale psichiatrico militare (a Granada) dove feci ancora più il matto dando una testata al capitano medico (il mio soprannome era muro) il quale diagnosticò che non ero adatto a fare il militare e che in poche settimane sarei stato a “casa”. Il non essere adatto al servizio militare mi faceva apparire come: totalmente inutile per cui, anche essendo un buon saldatore non mi davano lavoro e il poco lavoro che trovavo era di tipo schiavistico e non valeva la pena. Quindi mi rifugiai nella strada e nella droga, e cominciai a fare piccoli furti. Fino a che un giorno potei procurarmi una 38 (revolver) e cominciai a rapinare. Potei così avere da che vivere, per mangiare, dormire e per la droga. Un giorno in una città della Murcia (Aguitas), feci tre belle rapine, e uno (che io credevo una brava persona) fece la spia alla polizia e mi accusò davanti al tribunale di Lorca (Murcia). Chiesero per me 15 anni per le tre rapine e me la cavai con 6 anni. Dopo due anni mi diedero un permesso di tre giorni e io non tornai, mi catturarono dopo 3 mesi che mi cercavano. A quel tempo (uno o due anni più tardi, i più duri) mi diedero un altro permesso di tre giorni e stetti per strada 20 mesi. Però questa volta rientrai con delitti di furto e violazione di condanna. In totale sto pagando 10 anni, per ora ho un totale di condanne fino al 21/03 2010. Manca poco. Io in Australia ero impegnato nella scena punk, cosa che quando tornai la seconda volta qui, in quegli anni era una cosa rara! Prima della presente condanna entrai in carcere per violazione di domicilio e furto (appartamento) dove mi condannarono a 4 anni e 6 mesi che sono passati in fretta. Per la strada durai solo un anno e qualche mese fino a che commisi quello che ancora sto pagando. In questi anni ho denunciato due capi servizio e sette secondini per un delitto di omicidio (vidi come picchiarono a calci e manganellate un africano del Ghana) ed anche io presi bastonate. Però al processo furono tutti assolti per mancanza di prove, la mia parola (quella di un prigioniero contro le prostitute di Stato), perché il “medico” forense disse formalmente che il defunto era morto per trauma cerebrale, però non sapeva se era dovuto a un calcio, a un colpo con un manganello o per un colpo sfortunato che proprio il ganese aveva dato contro il muro o a terra... figli di puttana! Questo è quello che sono tutti loro... dei figli di puttana. A mia volta, denunciai ancora un altro capo servizio per un delitto di intralcio alla giustizia, minacce di morte alla mia persona e alla mia gente! Alla fine furono assolti per aver ucciso a colpi un essere umano in 8 o 9; immaginate quello che accadde con la denuncia per intralcio alla giustizia... assolto ancora (un’altra volta le parole di un prigioniero, contro le “autorità” assassine dello Stato). Da allora quindi sto in lotta continua contro tutte le categorie del sistema penitenziario e di qualsiasi tipo di “autorità” qualunque essa sia... Né Dio, Né Patria, Né Padroni! Così conobbi altri compagni e compagne anarchici/e e cominciai a studiare come difendermi da solo da questa gentaccia. Oggigiorno ai ragazzi di qui, preparo gratis i ricorsi, 3° grado ecc. Già ne ho ottenuti diversi, tanto di permessi, quanto di 3° grado, compresi quelli per un inglese con la condizionale per il suo “paese”. Per quanto riguarda gli scioperi della fame che ho fatto quest’anno, il primo è stato in solidarietà con tutti/e i/le compagni/e d’Italia, Germania e Turchia (per la totale abolizione dei blocchi di tipo f e fies in Spagna) e per me stesso, per l’avvicinamento del detenuto il più vicino possibile al suo luogo di residenza, se lo desidera. Il secondo (in questo stesso anno) fu a livello individuale per motivi di mancanza di materiali e testi di studio (primo diploma artistico a distanza) per il quale sono dovuto stare solo 9-10 giorni in sciopero, fino a quando non mi diedero tutto quello di cui avevo bisogno. Chiaramente però, questo sciopero fu divulgato in tutti i modi ad esempio, mezzi di comunicazione anarchici, internet, delegati del governo dell’Extremadura e sostenuta dalla gente di Madrid. I quali, per una propria “legge” mi diedero ragione, e ora ho delle tempere per fare dei quadri in cella; (e so che non so disegnare) . Bene, vi ho raccontato delle cose sulla mia persona. Sul fatto di mandarmi materiale, (opuscoli e libretti che producete) sì, per favore! L’unica cosa è che non so leggere in italiano, però so leggere, scrivere e parlare in inglese. In tutti i casi qualsiasi cosa sull’anarchia che mi inviate, sappiate che ci sono altre mani dentro queste mura. Io (al momento) non ho la posta intercettata, quello che in Italia... chiamano censura. Comunque sono in contatto con vari compagni anarchici sottoposti a censura, come Gabriel, Thomas, Mayer-Falk e Juan Sarroche Fernadez, incarcerato nello Stato italiano. Suppongo che li conoscete. Però mandatemi (sull’anarchismo) quello che volete. Non ho soldi, ne lavoro in un carcere per principio però non necessito di soldi perché ora non fumo ne tabacco o altro, i soldi che potete mandarmi è meglio che servano per quelli che non hanno dove dormire o da mangiare. A me non servono! Bene compagni, senza nient’altro da aggiungere per ora vi saluto tutti e tutte con un forte abbraccio pieno di pace, amore, resistenza e ribellione! Ah sì, quasi tutti i compagni mi conoscono come Jon-Bala! Il vero Rivolzionario è molto leale per eccellenza; l’uomo che mostra le sue azioni alte di fronte alla legge potrà essere, al massimo un buon animale domestico però non un rivoluzionario!
La legge conserva, la rivoluzione rinnova, per questo, il rinnovare deve iniziare dalla distruzione della legge! Viva l’anarchia! Viva la rivoluzione sociale!

Amore e rabbia Jon-Bala per l’anarchia.

SIAMO STANCHI DI RICEVERE LE BRICIOLE CHE AVANZANO DALLA TORTA. ADESSO PRENDEREMO LA TORTA INTERA.

Viva l’anarchia e spero di ricevere risposta.

Cassa anarchica di solidarietà anticarceraria, via dei messapi 51 04100 latina

Per chi volesse scrivere a Rafael:
Rafael Martinez Zea (modulo 4)
Carrettera de Olivenza, km 7,300
06008 – Badajoz, Spagna.

Ven, 06/07/2007 – 09:39
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