Si apre un processo collaterale sulla vicenda "8 marzo". Solidarietà agli/alle imputati.
Tra gli innumerevoli processi che vedono sotto accusa compagni e compagne protagonisti delle lotte sociali di questi anni, domani se ne apre uno che ci preme ricordare.
Il 21 novembre infatti si terrà l'udienza preliminare per 5 compagni appartenenti a diversi movimenti per il diritto all'abitare che, insieme a tantissimi altri e altre, il 14 settembre del 2009 si ritrovarono prima dell'alba sotto la scuola occupata "8 marzo", a Magliana, per esprimere la loro solidarietà agli occupanti minacciati da quello che inizialmente sembrava uno sgombero.
Quando fu chiaro che lo scopo dell'assurdo spiegamento di forze dei carabinieri era in realtà quello di trarre in arresto diversi occupanti, tra cui tre compagni ed una compagna del nostro Centro Sociale, con accuse enormi ed infamanti, ci fu un moto di indignazione e rabbia tra tutti e tutte i presenti: compagni e compagne, occupanti di case, ma anche semplici cittadini del quartiere.
Indignazione e rabbia del tutto giustificate visto che quelle accuse, che noi abbiamo sempre saputo essere il frutto di una montatura, si sono rivelate false anche in tribunale quando il GUP ha fatto cadere le accuse più gravi (associazione a delinquere, estorsione, armi da guerra, furto aggravato ecc.) contro gli/le arrestati di quel giorno, nonostante i diversi mesi di custodia cautelare subiti, prima in carcere e poi agli arresti domiciliari. Il processo continua (per una coincidenza l'ennesima udienza si tiene domani stesso) per accuse meno gravi.
Per la sacrosanta indignazione e la giusta rabbia di quella mattina di quattro anni fa, quattro compagni ed una compagna (scelti tra i tanti presumibilmente per colpire un po' tutte le aree di movimento presenti quel giorno) sono ora accusati dei reati di resistenza, lesioni e danneggiamenti.
A loro vanno i nostri ringraziamenti per quella mattina, e la nostra solidarietà per il procedimento che devono ora affrontare.
CSOA Macchia Rossa - Magliana
www.inventati.org/macchiarossa
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Per chi non se la ricordasse, riportiamo qui di seguito una brevissima storia dell'occupazione 8 marzo:
L'edificio nel quartiere della Magliana, abbandonato da molti anni, fu occupato il 15 giugno 2007 da alcune decine di famiglie di senza casa insieme con compagni/e del C.S.O.A. Macchia Rossa.
Dopo due anni di occupazione, decine di iniziative nel quartiere, manifestazioni con i movimenti di lotta per il diritto all'abitare, e picchetti antisfratto, scattano gli arresti.
I provvedimenti di custodia cautelare arrivano a conclusione di un'indagine posticcia realizzata dai Carabinieri. Un impianto accusatorio senza alcuna prova concreta, un teorema costruito utilizzando solo delle dichiarazioni rilasciate da alcuni occupanti: per lo più soggetti violenti e/o alcolizzati allontanati dall'occupazione. Dichiarazioni talvolta ottenute dai CC grazie all'assenza di permesso di soggiorno dei personaggi in questione.
Ma la volontà politica del PDL romano e la campagna stampa diffamatoria de "Il Tempo" e "Il Messagero" riescono a far arrivare l'inchiesta molto oltre l'immaginabile e ben sei provvedimenti di arresto vengono emessi. Il 14 settembre 2009 cento carabinieri con tanto di elicotteri e il generale dell'Arma Tomasone (carrierista reazionario e senza scrupoli) in testa, effettuano gli arresti. Fino a 17 giorni di carcere e molte settimane di domiciliari gli effetti immediati. L'allontanamento forzato con gli arresti prima e con le minacce dopo di compagni/e e degli occupanti più responsabili ha come ulteriore conseguenza di far sprofondare nel degrado totale l'occupazione "8 marzo" dove ormai da tempo vige l'unica regola della sopraffazione e della violenza. Per la felicità dei malavitosi che possono finalmente gestire la compravendita delle stanze, e con il tacito (?) assenso delle forze dell'ordine.
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