PICCOLE STORIE IGNOBILI: OVVERO LA LOTTA PER LA CASA E I PICCOLI SPECULATORI
Nel giugno 2007 come C.S.O.A. Macchia Rossa abbiamo occupato con alcune decine di nuclei familiari senza casa uno stabile in via dell'Impruneta 51 di proprietà comunale e abbandonato da anni. Come tante altre occupazione a cui partecipiamo in città, anche in questo caso non rivendicavamo lo stabile per noi ma volevamo che fosse restituito al territorio, e che alle famiglie che vi abitavano fosse riconosciuto il diritto alla casa. In due anni, oltre alle molte iniziative di lotta, abbiamo ristrutturato lo stabile lasciando ampi spazi per attività sociali, culturali e sportive a cui partecipavano molte persone del quartiere e della città.
Tutto questo evidentemente disturbava chi nel quartiere di Magliana vedeva un potenziale bacino elettorale per la destra romana. E così è partita una montatura giudiziaria contro di noi a cui hanno contribuito a vario titolo le seguenti figure: alcuni personaggi della giunta Alemanno, i quotidiani "Il Tempo" e "Il Messaggero", una caserma e un generale dei Carabinieri sensibili alle richieste dei politici di destra (La Russa era allora ministro della Difesa), una manciata di occupanti violenti, ubriaconi e facilmente corruttibili e due magistrati che hanno scelto di credere ad ogni parola delle informative dei carabinieri. Alla lista potrebbe essere aggiunta l'assenza della sinistra istituzionale ma tant'è... Fatto sta che il 14 settembre 2009 diversi compagni e una compagna vengono arrestati con una spettacolare azione portata avanti da un centinaio di carabinieri, due elicotteri e un generale. Le accuse sono false e infamanti, il teorema sosteneva che sotto una copertura pseudo-politica, i compagni avessero
costituito un'associazione a delinquere in cui poveri immigrati sarebbero stati costretti a sborsare 150 euro al mese a persona per vivere, vessati e sfruttati, all'interno dell'occupazione. Il tutto condito da armi da guerra, violenze, furti ecc..
Le accuse sono talmente false e argomentate in maniera sciocca e inconsistente che al primo passaggio in tribunale, ovvero all'udienza preliminare, vengono stralciate quasi tutte. I pochi capi di imputazione rimasti in piedi sono poca cosa e, cambiata l'aria, carabinieri e procura hanno dimostrato poco interesse a partecipare ad un dibattimento che ad oggi non è ancora entrato nel vivo.
Tuttavia questa vicenda ha lasciato alcuni strascichi. Innanzi tutto chi è stato arrestato ha dovuto subire settimane di carcere e mesi di arresti domiciliari. Alcuni hanno perso il lavoro. Dopodiché l'occupazione è rimasta in balia di malavitosi e carabinieri. I risultati di questa "gestione" si vedono nel degrado in cui versa l'intera struttura, nell'assenza di qualsiasi spazio di comunicazione con il territorio, nel numero di persone che vi abitano cresciuto enormemente, nelle opere edilizie abusive, nelle risse frequenti e non solo...
Nel frattempo il C.S.O.A. Macchia Rossa ha continuato le sue battaglie nel quartiere e da ormai due anni c'è un Comitato di Lotta per la Casa che si batte contro gli sfratti e contro la svendita del patrimonio immobiliare pubblico.
E così succede che alla riunione settimanale del Comitato si presenta un ex occupante dell'8 marzo divenuto nel frattempo occupante di un appartamento INPS che chiede di essere difeso dal Comitato e di partecipare alla lotta. Ma siccome non veniamo dalla montagna del sapone ci è bastato chiedere quanti soldi avesse chiesto alla persona a cui ha lasciato la stanza nell'edificio di via dell'Impruneta per scoprire che il signore ha chiesto e ricevuto 6000 euro di buonuscita. Sentita la risposta e ringraziatolo per la sincerità abbiamo invitato il suddetto signore a rivolgersi a qualcun altro perché noi portiamo avanti una lotta pubblica e autorganizzata e non ci mischiamo con chi fa piccole o grandi speculazioni sulla casa.
Ovviamente avevamo già sentito voci di compravendita delle stanze all'interno dell'ex scuola 8 marzo, come anche la richiesta di 10 euro a notte per parcheggiare l'auto nel giardino della scuola. Però questa volta abbiamo avuto una conferma su quello che succede li dentro che ormai è evidentemente talmente "normale" da poter essere raccontato perfino a noi!
Un bel risultato raggiunto grazie al lavoro di politici di destra, carabinieri, pennivendoli e magistrati.
E' chiaro come le istituzioni pur di ridurre al silenzio i conflitti sociali, utilizzano malavitosi e sbandati per infangare chi si organizza e lotta.
TUTTO QUESTO NON E' SERVITO A FERMARE LA LOTTA A MAGLIANA E NON FERMERA' MAI LE NOSTRE BATTAGLIE PER UNA CITTA' SENZA SPECULATORI, GRANDI O PICCOLI CHE SIANO
C.S.O.A. MACCHIA ROSSA - MAGLIANA
15 maggio 2015
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