Il circo reazionario e gli studenti

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Venerdì, Dicembre 18, 2015 - 12:50

Provoca sempre un certo sgomento assistere ai linciaggi mediatici delle mobilitazioni che attraversano per fortuna quotidianamente l'Italia e la città di Roma. Tuttavia siamo rimasti particolarmente indignati dalle esternazioni circolate intorno all'occupazione del Liceo Virgilio di via Giulia. Ben lungi dal ritenere tali deliranti proclami il frutto di singoli squilibrati, crediamo che le posizioni espresse da alcuni quotidiani, imbeccate da sedicenti genitori degli studenti, facciano parte di una più vasta ondata reazionaria. Tale ondata, per quanto disomogenea e contraddittoria, assume dei tratti comuni in tutte le sue espressioni. Il rispetto della legge e della legalità viene sbandierato quando una scuola o un palazzo abbandonato vengono occupati o quando si svolge un corteo non autorizzato. Ci chiediamo però dove siano tali paladini della legalità quando pensiamo agli innumerevoli cantieri edili di Roma in cui regna il lavoro nero e il caporalato. Ci chiediamo di quale legalità ciarlano in un paese in cui la corruzione, il clientelismo e le parentopoli sono le uniche strade che ci vengono proposte per ottenere qualcosa. Evidentemente la borghesia (sempre più piccola) italiana pensa che la legalità, lo stato di diritto, la democrazia siano strumenti interpretabili e utilizzabili a seconda della convenienza del momento. In questo quadro le continue richieste di intervento delle Forze dell'Ordine appaiono come intimidazioni e atti di prepotenza nei confronti di chi si organizza per dare voce e forma ai bisogni sociali negati.
Davvero pensate che "l'educazione alla cittadinanza si esercita con la mera applicazione della Legge"? Davvero credete che basta un manganello affinchè ci si senta cittadini di un luogo? Noi non lo crediamo. Al contrario siamo convinti che non esiste cittadinanza senza la redistribuzione della ricchezza, senza la sanità pubblica, senza la scuola. E già la scuola. Il sistema educativo italiano colpito da ripetuti tagli e da mancate riforme dei metodi e dei programmi è costantemente peggiorato negli anni diventando sempre più inadeguato. L'abbandono e la dispersione scolastica sono aumentati invece di diminuire. Le percentuali di giovani non in possesso di un diploma di istruzione superiore è del 20% e in alcune regioni del meridione addirittura del 30%. Non hanno certo aiutato gli accorpamenti delle classi, le chiusure di istituti e succursali per non parlare dell'Università. Il numero di iscritti nelle Università italiane sta crollando, nella sola Sapienza di Roma si è passati dalle 26.752 matricole del 2001/2002 alle 17.692 del 2013/2014. Le famiglie e i ragazzi rinunciano al percorso formativo perchè troppo costoso e non utile ai fini della costruzione di una carriera lavorativa. Non crediamo di sbagliare dicendo che la stragrande maggioranza delle persone laureatesi negli ultimi 15 anni svolge un lavoro con un profilo e delle mansioni per le quali il titolo di studio conseguito è del tutto inutile.
Ebbene al di la delle esigenze di socialità e di riappropriazione degli spazi, crediamo che se esiste oggi un movimento studentesco che occupa le scuole è per questi motivi. Perchè il futuro dei ragazzi e delle ragazze è un futuro lavorativo umiliante per i livelli contrattuali imposti. E' un futuro in cui l'accesso ai servizi primari come la sanità è sempre più difficile (il 40% degli italiani rinuncia alle cure mediche!). Un futuro in cui i bisogni sociali vengono negati ogni giorno di più per garantire alle aziende di mantenere i propri margini di profitto. Il tutto circondato da un cupo orizzonte di guerre e politiche securitarie e autoritarie.
Abbiamo studiato e lottato al Liceo Virgilio di Roma dalla Pantera del 1990 ad oggi. Un susseguirsi di generazioni di studenti diventati oggi lavoratori e genitori ma sempre in prima fila nelle lotte sociali. Abbiamo occupato quel Liceo a più riprese, vi abbiamo guidato cortei e mobilitazioni enormi, lo abbiamo difeso dalle aggressioni delle squadracce fasciste, vi abbiamo costruito relazioni forti che hanno alimentato il fuoco dell'insubordinazione sociale nella nostra città.

Gli studenti occupano? Viva gli studenti. Lunga vita ai Movimenti.

Ex studenti comunisti del Liceo Virgilio di Roma

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