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ASSASSINI IN DIVISA: UNA CRONOLOGIA |
13/05/2003 |
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12 maggio: Giorgiana Masi
12 maggio 1977:
Giorgiana Masi viene uccisa a Roma dalle forze dell'ordine, dopo una giornata di
spari di arma da fuoco, lacrimogeni ad altezza d'uomo, cariche furiose e aggressioni
a manifestanti, giornalisti e parlamentari. Il caso viene archiviato, senza
colpevoli, nel 1981.
16 maggio 1975:
Gennaro Costantino viene travolto dagli automezzi della polizia che caricano una
manifestazione di disoccupati napoletani. La polizia sostiene che il mezzo era privo
di conducente, il quale sarebbe stato sbalzato dal posto di guida in seguito a
sbandamento.
7 maggio 1972:
Franco Serantini, anarchico, muore in carcere dopo essere stato pestato a sangue dai celerini di Roma e lasciato per due giorni senza alcuna cura medica. Le indagini giudiziarie, naturalmente, affondano nel nulla.
Queste sono solo poche righe di un elenco
che definire luongo e' dir poco.
E proprio come e' successo per chi ha ucciso Carlo Giuliani, nessuno di
questi assassini in divisa ha mai riportato una condanna penale
significativa, ne' ha mai varcato la soglia di un carcere,
evidentemente uno strumento nelle mani del potere che viene
abbondantemente usato contro chi porta avanti lotte sociali,
mente chi e' servo dello stato ne e' esente.
Quando, dinanzi alla evidenza delle prove, la magistratura ha dovuto suo malgrado procedere contro gli appartenenti alle forze di sicurezza, ha pronunciato la sentenza piu' iniqua, la piu' offensiva: eccesso colposo in legittima difesa.
La condanna: sei mesi di reclusione con tutti i benefici di legge.
Sei mesi di reclusione virtuale, neanche registrati nel certificato penale perche'
cancellati dalla non menzione, in aggiunta alla condizionale eccetera, sono stati il maggior prezzo della vita di un essere umano.
Quasi ogni giorno e' l'anniversario dell'assassinio impunito di una persona scesa in piazza per esprimere il suo dissenso.
Ecco la triste
cronologia per il mese di Maggio.
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PANTERA |
15/03/2003 |
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13 anni e non sentirli!
Nell'inverno del '90, contro la riforma Ruberti [
1 |
2 ],
si mobilitano in tutta Italia gli studenti universitari. Si vuole
impedire il passaggio della prima delle serie di riforme che punteranno
a rendere l'Universita' un servizio per le aziende.
A torino la "
pantera"
occupa dal 6 gennaio e chiude il 15 aprile, periodo durante il quale
subiscono numerose irruzioni da parte delle forze dell'ordine, tese ad
identificare i presenti e, un anno dopo, perquisizioni nelle case di
alcuni attivi sul fronte studentesco, operazione che genera polemiche e
fa abbandonare al PM l'indagine, che comunque non si ferma.
Arriva infatti nel marzo del 92 la condanna, l'unica in italia per le
occupazioni del 90, a una pena pecuniaria di 300mila lire per venti dei
ventisei processati, riconfermata poi a luglio.
Nell'autunno del 94 c'e' una nuova tornata di agitazioni studentesche a
cui il CdA universitario reagisce denunciano venti militanti,
volutamente scelti nel mazzo dei piu attivi tra studenti e non,
chiedendo il risarcimento di 258 milioni di spese, causate a dir loro
dall'occupazione, mentre per via amministativa cerca di espellerli,
operazione che fallira' miseramente.
E' prossima invece la decisione sulla legittimita' della rischiesta del
CdA sul rimborso dei "danni", mentre il Tribunale di Sorveglianza di
Torino nega a buona parte dei denunciati il beneficio della
remissione del debito.
Come sempre chi non accetta imposizioni e osa opporsi attivamente e
lottare per il diritto allo studio di tutti viene colpito in maniera
"esemplare", come una sorta monito per chi pensasse di non seguire la
strada dello "studente modello".
Per reagire a questa situazione e' nato un comitato di sostegno che sta organizzando iniziative in solidarieta' ai
denunciati, per raccogliere i fondi necessari alla copertura economica
delle sanzioni, e per rispolverare la memoria di tutti su una lotta che
non è mai finita, e che ci riguarda tutti.
iniziative maggio
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