la Sicilia con la Palestina - 16 17 18 dicembre 2004


...per una Pace giusta in Palestina!!

La centralità del mondo arabo e della Palestina nella scacchiera internazionale è oggi più palese che mai. La guerra all’Iraq ha dimostrato come l’egemonia sul mondo si decida ancora su queste terre.
In Palestina è in gioco, oltretutto, il riconoscimento dei diritti fondamentali dei popoli e degli individui. Accettare che essi vengano negati in Palestina, come in qualsiasi altra parte del mondo, significa minare il rispetto dei diritti anche da noi.
La politica sionista mira alla legittimazione dell’annessione delle terre attraverso la guerra.
Per tali ragioni è nato il progetto “la Sicilia con la Palestina” a cui partecipano associazioni e realtà autorganizzate siciliane che non accettano la guerra e la violenza come legittimo strumento della politica.
Non opporsi ad una politica che non ha mai accordato ai palestinesi il diritto ad uno stato sulla propria terra e non contestare proposte di “pace” che non hanno mai garantito il minimo dei diritti rivendicati dalla popolazione palestinese, vuol dire, dimenticarsi del diritto all’autodeterminazione dei popoli.
L’Intifada di al-Aqsa, scoppiata nel settembre 2000 con una sollevazione popolare, ha rivelato tutta la frustrazione e la rabbia contro ciò che ha comportato il processo di Oslo.
Un processo che ha tradito le speranze di chi si illudeva che esprimesse davvero una volontà di pace.
Un processo rivelatosi parte di un piano molto chiaro che non ha mai avuto altro scopo che il radicarsi dell’occupazione e la sua legittimazione e che vede nella costruzione del muro dell’Apartheid una delle sue fasi finali. Al momento di concedere Gerusalemme Est, frontiere chiare allo stato palestinese, smantellamento delle colonie e conseguente ritiro dai territori occupati del ’67 e diritto al ritorno di 5 milioni di profughi, Israele ha risposto con l’aumento delle colonie, la costruzione di by-pass roads e del muro dell’Apartheid cioè trasformando l’occupazione delle terre in annessione di fatto.
Con l’incancrenirsi dei negoziati diplomatici, la popolazione è tornata a lottare per i suoi diritti.Una lotta subito bollata come “terrorista”, negando così a questo popolo ogni legittimità a resistere e giustificando in nome della “sicurezza”, l’attacco da parte israeliana contro ogni aspetto della vita palestinese. Attacco mirato non tanto alla repressione di una rivolta quanto alla distruzione di una società.
La guerra contro l’Iraq – un rivale del potere politico ed economico di Israele nella regione – e l’intensificazione dell’occupazione dei territori palestinesi sono mezzi attraverso cui gli Stati Uniti, Israele e i loro alleati, vogliono garantirsi l’intero controllo del Medio Oriente. Non è un caso che Ariel Sharon abbia annunciato l’espansione del muro dell’Apartheid, poco prima dell’inizio dei bombardamenti sulle città irachene. Non è un caso che gli Stati Uniti, allo stesso tempo in cui Sharon ha fatto il suo annuncio, abbiano dato a Israele altri miliardi di dollari in aiuti, che sono stati utilizzati per la costruzione di un enorme barriera di cemento e filo spinato e che mira una volta ultimata ad annettere il 40 % della Cisgiordania ma soprattutto interi villaggi palestinesi e gradi porzioni di terra fertile, piena di oliveti, serre e risorse d’acqua.

La nostra vicinanza al popolo palestinese intendiamo esprimerla con la creazione di progetti di solidarietà concreta e con la nostra presenza come osservatori internazionali nei territori occupati.
Gia negli anni scorsi siamo stati in Palestina.
Da allora abbiamo iniziato a pensare insieme ai ragazzi del PPYU ( Unione Giovani Progressisti Palestinesi ) cosa ci permettesse di superare il profondo stato di isolamento in cui sono costretti a vivere: la conoscenza e l’utilizzo di nuove tecnologie atte alla comunicazione ci è parsa una buona idea.

Il 16 – 17 –18 dicembre presso i Cantieri Culturali di Palermo realizzeremo la seconda tappa del progetto di solidarietà “la Sicilia con la Palestina” per la costruzione di un media-center a Gaza in collaborazione con il PPYU.

Programma

16 dicembre
Ore 17.00: presentazione del progetto e dibattito sulla condizione del popolo palestinese. Hanno aderito ad intervenire:
un rappresentante della comunità palestinese presente in Italia;
Luciana Castellina ( giornalista de “il Manifesto”)
Giuseppe Apprendi (Vicepresidente Vicario del Consiglio Comunale – Palermo);
Giuseppe Di Lello (Consigliere Comunale PRC – Palermo);
Giorgia Listi, Laboratorio di Geopolitica – Università di Palermo;
coordina Macedonio (Campagna Internazionale “Stop the Wall”).
Ore 21.00: inaugurazione mostra fotografica e proiezione del video “ROUTE 181” sui crimini commessi dall’occupazione del ’67 e dalla costruzione del muro dell’Apartheid.

17 dicembre
dalle ore 17.00 in poi…
“Suoni contro l’Apartheid” con:
MUNNIZZA – S.A.R.S. – SIKULA DROPS – A ‘PUTIA – RADIOSTONE – ENFURA – STOKKA E MAD BUDDY – LAYA – AIRFISH – MEZZ GACANO – BIRTHDAY BAND
ingresso 2 €

18 dicembre
dalle ore 21.00 in poi…
“Suoni contro l’Apartheid” con:
ASSALTI FRONTALI – GENTESTRANAPOSSE feat. JOKER SMOKER – COSKA LOSKA
ingresso 4 €

Promuovono:
Ass. Cult. Scirokku, S.P.A.R.O., Laboratorio di Geopolitica – Università di Palermo

Attualmente hanno aderito:
Coordinamento Nazionale di Solidarietà con l’Intifada, ,
Campagna Internazionale “Stop the Wall”, Ass. Cult. Radio Aut., COBAS Scuola (Palermo) COMITATO ANTIRAZZISTA-COBAS PALERMO
BOX 4 AULA CARLO GIULIANI- FACOLTà DI LETTERE PALERMO
Info: 3406674473 – 3471186070
sparo@inventati.org



Articolo tratto da: S.P.A.R.O. - http://www.inventati.org/sparo
URL di riferimento: http://www.inventati.org/sparo/index.php?mod=read&id=1102796584