Siamo tutt* zona rossa
Nella mattina del 12 gennaio, la procura di Roma, nell'ambito delle indagini sulla manifestazione contro il vertice interministeriale dell'UE, ha imposto gli arrestati domiciliari a dodici persone e l'obbligo di firma ad altre due. Si tratta di militanti romani, attivi soprattutto nei centri sociali "Corto Circuito", "La Strada" e "Spartaco". Gli arresti di oggi si aggiungono a quelli di altri due manifestanti, gią arrestati per aver escluso un poliziotto goffamente travestito dal corteo, e gli arresti domiciliari per un militante di Arezzo, adesso libero. Le quindici persone sono accusate di violenza e resistenza a pubblico ufficiale.
La manifestazione del 4 ottobre aveva tentato di entrare nell'ennesima "Zona Rossa" che i governanti europei, autoritą politiche e istituzioni cittadine, avevano sequestrato alla cittą per il loro incontro.
I provvedimenti di custodia cautelare di oggi sono motivati dal giudice per le indagini preliminari con l'assurda motivazione del pericolo di fuga o di inquinamento delle prove, impossibili visto che ormai sono trascorsi tre mesi dai fatti.
Audio da R.O.R. e da Trasmissione su Global Radio | Aggiornamenti ANSA | Dichiarazioni
Solidarieta' agli arrestati e' stata espressa da tutta Italia.
Approfondimenti:
Lettera di Nunzio D'Erme, uno degli arrestati.
Due video sulla manifestazione.
Audio della conferenza stampa.
Audio sulla situazione legale degli arrestati.
Reazioni dei politici.
Aggiornamenti
Giovedi 29 gennaio:
Tribunale del riesame [ 1 | 2 ]
Giovedi' 15 gennaio - Mobilitazioni -:
Bologna - Trieste - Pisa
Roma [ 1, 2 ] |
sequestrato camion del Corto Circuito. Alcuni disobbedienti fermi al commissariato
Aggiornamento ore 18.40
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