Processo Marini: ultimo atto
"In Italia ci sono anarchici condannati per rapina, anarchici condannati per sequestro, anarchici condannati per attentati. E ci sono anarchici che si trovano ancora in libertà, ma che si ostinano a fare giornali, scrivere ai detenuti, organizzare iniziative, occupare case vuote, ed altro ancora.
Ecco, il modo per punire definitivamente i primi e sbarazzarsi dei secondi, è di incriminarli tutti assieme per “banda armata”, e far pesare su tutti quei reati che prima erano stati contestati solo ad alcuni." (Canenero)
L'inchiesta Marini, che ha avuto inizio nel 1994 con l'arresto di cinque anarchici, accusati di aver rapinato una banca, si è basata su un castello accusatorio costruito ad hoc, in seguito alle accuse di figure marginali, che sotto pressione psicologica decidevano di "pentirsi e collaborare", e con la creazione di una banda armata eversiva inesistente, la famigerata ORAI (Organizzazione Rivoluzionaria Anarchico Insurrezionalista) .
Con la sentenza di terzo grado, del 20 aprile, oltre a quelli già incarcerati, gli anarchici condannati a piede libero sono: Lo Vecchio Angela Maria (Marina) anni 15, Alfredo Bonanno anni 6, Orlando Campo anni 10, Carlo Tesseri 3 anni e 9 mesi.
E' stata riconosciuta l'accusa di banda armata 306cp, e associazione sovversiva 270 cp per reati commessi fino al 1991 a:
Francesco Porcu, Orlando Campo, Gregorian Garagin, Rose Ann Scrocco e Angela Maria Lo Vecchio.
Con sorprendente velocità, ad appena 16 ore dalla sentenza, Alfredo M. Bonanno è stato arrestato a Trieste.
Resoconti delle udienze:
sentenza di primo grado
secondo grado
terzo grado
Il ROS è nudo: come si fabbrica un'inchiesta giudiziaria
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