Paolo Dorigo
La verità è rivoluzionaria ed è infinitamente conoscibile. Paolo Dorigo
22 giugno
Si aggrava la situazione sanitaria di Paolo a causa dello sciopero della fame, l'ultimo appello degli avvocati.
E' il 23 ottobre 1993, Paolo Dorigo viene arrestato, in seguito alle dichiarazioni di due pentiti che lo accusano di aver preso parte all'attentato, rivendicato dalle Brigate Rosse, alla base americana di Aviano.
Condannato nel 1994 dalla Corte d'Assise di Udine a scontare 13 anni e 6 mesi di carcere, sulla base di quanto avevano dichiarato i due pentiti in fase istruttoria, Paolo si è sempre dichiarato innocente. Il 9 Settembre 1998 interviene la Commissione Europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo ed in seguito, il 15 Aprile 1999, il Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa, i quali stabiliscono l'illegittimità della condanna, essendogli stata negata ogni possibilità di difesa, sancita dall'art. 6 (sull'equo processo) della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, (sottoscritta anche dallo stato italiano). Gli è stata infatti negata una facoltà inalienabile: quella di "interrogare, o far interrogare dai suoi avvocati, in pubblica udienza, le persone che risultavano aver rilasciato, durante le indagini o l'istruzione, dichiarazioni a suo carico".
Le dichiarazioni dei pentiti devono dunque esser considerate nulle, in quanto non sottoposte a contraddittorio.
Una successiva risoluzione dello stesso comitato del Consiglio d’Europa, la n.30 del 2002, dà al governo italiano una scadenza, ottobre 2002, per approvare una normativa che sani l’illegalità, rimanendo chiaro che in assenza di questa Paolo deve essere scarcerato.
Ma è dal 1999 che, ogni sei mesi, il Comitato invita l’Italia ad assumere iniziative legislative conformi alle raccomandazioni in tema di salvaguardia dei Diritti dell’Uomo (l'ultima risoluzione, quella del 10 Febbraio 2004).
Nel frattempo, Paolo, rifiuta sia di chiedere la grazia, sia i benefici della legge Gozzini, che gli spalancherebbero le porte della galera, poiché si considera "in attesa di un annullamento della condanna".
Sballottato da un carcere all'altro, è stato sottoposto a ripetute perquisizioni corporali, violenze, isolamento, dispersione, allontanamento dagli altri rivoluzionari prigionieri, desolidarizzazione, negazione di strumenti per lo sviluppo delle attività intellettuali, negazione a un’assistenza sanitaria adeguata, controllo e ostacolo della posta, tanto da costringerlo a dover presentare varie denunce per violenze ed abusi: dal carcere di Livorno (12 giugno 2002 e il 5 agosto 2002)
da quello di Biella (16 agosto 2002) e un'altra alla Procura generale di Trieste (5 settembre 2002).
Da circa due anni, sostiene di essere vittima di una "tortura bianca", ovvero di essere sottoposto al controllo del pensiero tramite un microchip installato all'interno dell'orecchio, e richiede invano accertamenti tecnici e clinici.
Solo in data 4 maggio il Magistrato di sorveglianza di Spoleto, il carcere dove è attualmente detenuto, gli ha rifiutato il ricovero in una struttura ospedaliera civile.
Il 14 maggio Paolo affronterà presso il tribunale di Livorno un processo per alcuni fatti accaduti nel carcere di quella città nella primavera del 2002 (in seguito ad un pestaggio ai suoi danni da parte di una squadra di guardie, si asserragliò nelle docce della sezione fino a quando queste non ebbero la meglio, provocandogli un parziale soffocamento e sedandolo a forza).
Dal prossimo 15 maggio ha annunciato uno sciopero della fame ad oltranza per ottenere gli esami richiesti.
Fare presenza all’udienza del 14 maggio sarà quindi, per quanti hanno a cuore la situazione dei prigionieri e le lotte che nelle galere si sviluppano, un’occasione per fare giungere a Paolo il loro abbraccio solidale.
Appelli per il 14 maggio a Livorno:
Spazio di documentazione Cuneo | Carc | COA Transiti 28
Dal presidio: 1 | 2
Paolo Dorigo: Controinchiesta su un'operazione di controllo mentale totale e di annientamento psico-fisico del xxi secolo nelle carceri italiane, "la mia lotta"
1 Giugno, Paolo inizia lo sciopero della fame: documento inviato al tribunale di Livorno
16 Giugno Comunicato stampa
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