Nessuno dimentichi il vero volto della chiesa
"Non sarà un processo come gli altri, perché l'inchiesta, fin dall'inizio, si è sviluppata in un clima da inquisizione, di vera e propria caccia alle streghe, con tanto di esorcisti e riti purificatori, di ricerca di tombe profanate (peraltro mai trovate), sullo sfondo di un mondo parallelo e speculare a quello dei cultori di Satana che pare aver trasformato questa vicenda in una sorta di guerra finale contro il Demonio". Luther Blissett
24 Gennaio 1996. Alcuni membri dell'associazione culturale neo-pagana Bambini di Satana, tra cui il suo fondatore Marco Dimitri, vengono arrestati con l'accusa di ratto a fini di libidine.
Ad incriminarli sono le testimonianze, confuse e inattendibili, di una sedicenne, ex fidanzata di uno degli associati.
Il castello accusatorio, appoggiato da media nazionali e locali, si rivela una vera e propria Santa Inquisizione: alle prime imputazioni si aggiungono quelle di violenza su minori, violazione di sepolcro e profanazione di cadaveri, con tanto di pareri tecnici di esperti esorcisti e le pressioni della Curia di Bologna tramite il GRIS (Gruppo di Ricerca e Informazione sulle Sette).
Il Luther Blissett Project
lancia una campagna di controinformazione e anche il suo libro "Lasciate che i bimbi", una denuncia contro "l'euro-paranoia oscurantista e censoria sulla pedofilia", è oggetto di repressione: lo stesso magistrato che conduce l'inchiesta sui Bambini di Satana ne chiede, ottenendola, la distruzione, oltre ad un risarcimento per diffamazione.
Nel giugno 1997 il processo si conclude con l'assoluzione degli imputati, perché il fatto non sussiste.
Se una vita può essere pensata in denaro, quella di Marco Dimitri vale 100.000 euro, quella di Gennaro Luongo 50.000.
E' questo "l'equo risarcimento" che la Corte di Appello di Bologna ha
riconosciuto
ai Bambini di Satana per la montatura giudiziaria che costò a Dimitri 400 giorni di carcere e un'esistenza massacrata.
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