Per un conato di liberta'
Non cercavano altro che la liberta', quella notte, Nassim e gli altri
migranti rinchiusi nel lager di Trapani, il centro di permanenza
temporanea "Serraino Vulpitta". La liberta' che cosi' inspiegabilmente gli era stata negata. Presero dei lenzuoli e si calarono dalle finestre.
Inutilmente. Furono subito ripresi dagli agenti di guardia e rinchiusi
tutti nella stessa cella, le due porte (una di legno e una con la grata)
entrambe sbarrate dall'esterno. Uno di loro penso', allora, che solo
il fumo di un materasso in fiamme avrebbe potuto costringere le guardie a riaprire i cancelli, consentendo cosi' la fuga.
Ne morirono tre, nella notte tra il 28 e il 29 dicembre del 1999,
consumati dalle fiamme di un incendio che i soccorsi non spensero in
tempo.
A quattro anni da quella strage le realta' autogestite, le associazioni e
i gruppi siciliani tornano in piazza a chiedere la chiusura del Vulpitta e
di tutti i lager di stato, a ricordare Rabah, Nashreddine, Jamel, Ramsi,
Lofti e Nassim, a reclamare la liberta' di movimento per le persone e
l'abbattimento delle frontiere.
Continua in imc sicilia
Aggiornamenti:
Processo: chiesti 2 anni per l'ex prefetto di Trapani
Audio
Trasmissione sui cpt su Radio Onda Rossa,
sabato 27 dicembre ore 11.30
Report: 1 | 2
Mozione dell'assemblea nazionale del 27/28 dicembre a Trapani
Immagini: 1 | 2 | 3
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