Ricercare diritti, non brevetti
Martedi 17 febbraio le universita' egli enti pubblici di ricerca si mobilitano
contro la legge delega sull'universitą presentata dal ministro Moratti. La legge prevede
l'abolizione dei contratti di ricercatore a tempo indeterminato,
sostituendoli con contratti co.co.co. di durata decennale. Inoltre, spiana la
strada agli investimenti privati nella formazione dando alle imprese la
possibilitą di finanziare cattedre e corsi nell'universitą pubblica. Insieme
alla riforma della scuola e quella della didattica universitaria che
introdusse la laurea "3+2", la legge Moratti sull'Universitą mette dunque a
rischio il carattere pubblico dell'intero sistema della formazione.
Contro la riforma sono gią in agitazione diversi atenei, come quello di
Cosenza, in cui ricercatori, precari e studenti auto-organizzati si mobilitano
insieme.
La giornata di mobilitazione
del 17 (ecco un racconto dei fatti) č stata aperta da un'assemblea nell'Aula
Magna dell'Universitą "La Sapienza" (ore 10.30) , seguita da una manifestazione nel
pomeriggio. In
occasione dell'incontro tra Moratti e sindacati č stato ammesso anche un precario.
ll sit-in č stato organizzato
dalla Rete
Nazionale dei Ricercatori Precari, cui aderiscono associazioni e
collettivi di ricercatori e studenti; oltre al ritiro del d.d.l., la rete
chiede lo sblocco delle assunzioni dei ricercatori, la difesa dei saperi
pubblici da brevetti e interessi commerciali e il riconoscimento dei
diritti degli studenti in quanto precari in
formazione.
Appello per il ritiro del DDL Moratti da ricercatoriprecari.org.
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