Una riforma da gettare
Il 1 ottobre è una giornata nazionale contro la riforma Moratti.In tutta Italia si stanno organizzando feste e scioperi per protestare contro i decreti,chiedere il loro ritiro e abrogare una riforma che stravolge la scuola pubblica dal punto di vista didattico e da quello dell’organizzazione sociale dalle elementari alle superiori fino all'università.
L'opposizione che per tutto l'anno scorso ha attraversato le scuole e le piazze italiane e che unisce genitori, studenti e personale della scuola , ricercatori universitari ha rallentato ovunque l'applicazione della riforma Moratti. Molte scuole sono riuscite a difendere gli organici, il tempo scuola, i piani dell'offerta formativa, a rifiutare la figura del tutor. Quella che doveva essere una marcia trionfale e’ diventata una strada irta e tormentata,e infatti non sono mancate reazioni che poco hanno a che fare con la democrazia. Dei circa 10 decreti attuativi che devono accompagnare la "riforma" (e che devono essere approvati a tutti gli effetti entro il 19 marzo 2005, pena la decadenza di tutta la legge), solo 1, quello sulle materne-elementari-medie, e’ stato effettivamente varato.
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