La guerra è anche qui
A Trento, il 20 Luglio,
dopo averne perquisito le abitazioni la polizia ha tratto in arresto, prelevandoli con il pretesto di firmare i verbali, sei anarchici roveretani: Tibo, Massimo, Lorenzo, Mattia, Gigi, Marco.
Verranno rilasciati solamente dopo otto giorni.
L'accusa è quella di aver partecipato a una rissa con nazifascisti.
Ma è chiaro l'intento di repressione politica di militanti attivi sul territorio, con accuse relative a fatti successi due anni fa e con l'applicazione di misure speciali, come il divieto di comunicare con il proprio avvocato prima dell'incontro con il gip.
Dall'esito delle perquisizioni, inoltre, il materiale sequestrato non ha nulla a che vedere con il reato contestato.
In tempi di guerra, al massacro esportato come “scuola di democrazia” corrisponde sempre un accanimento repressivo nei confronti dei nemici interni.
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