Lo stato uccide
Venerdì 12 dicembre 1969, Milano, Banca Nazionale dell'Agricoltura,
Piazza Fontana. L'attentatore depone la borsa di pelle nera che contiene la cassetta metallica dell'esplosivo sotto il tavolo al centro
dell'atrio dove si svolgono le contrattazioni. I morti sono dieci, i
feriti novanta, molti dei quali hanno gli arti amputati dalle schegge.
L'esplosione ferma gli orologi di piazza Fontana sulle 16.37. La bomba del 12 dicembre scoppia in un Paese dove, a partire dal 3 gennaio 1969, ci sono stati 145 attentati, dodici al mese, uno ogni tre giorni: è l'apice della Strategia della Tensione, un disegno politico che, con il suo intento di riassetto dell'ordine democratico del paese, pone, dietro ogni ordigno, la propria mano sinistra.
Per discutere e dibattere sullo stragismo e per ricordare chi è rimasto
travolto da questi giochi di potere, ci si
incontrerà presso la facoltà di lettere e filosofia il 12 dicembre
prossimo, a 34 anni da quel venerdì.
Ore 16 @ Facoltà di lettere e filosofia - Palermo
Segreti di stato
|