Il Grande Fratello esce allo scoperto
Ormai pare che Palermo sia la sede predestinata di ogni vertice governativo internazionale su tutto cio' che e' tecnocontrollo, governo del web e repressione dell'innata liberta' di azione e diffusione che un mezzo come internet consente. Il primo summit e' stato il vertice dell'Onu sulla criminalita' transnazionale tenutosi a Palermo nel dicembre del 2000. In quell'occasione fu firmata la Convenzione internazionale contro il crimine organizzato transnazionale, le cui sedute preparatorie si erano tenute (da gennaio 1999 a ottobre 2000) a Vienna. I palermitani se lo ricordano benissimo: per una settimana almeno la citta' e' stata sotto assedio, strade chiuse, accessi vietati a chiunque, zona rossa e mitra spianati per tutte le vie del centro. Quel vertice servi', in realta', solo a dare il via alla discussione, in una citta' come Palermo, dove non si temono grosse azioni di ostacolo allo svolgimento del vertice, dove si continua opportunisticamente a dire che la mafia non e' sconfitta, ma forse non gode di buona salute e dove la coscienza comune sulle tecniche del tecnocontrollo e' ancora poco diffusa.
Il secondo vertice internazionale, questa volta sull'e-government, si e' svolto dal 9 all'11 aprile 2002. Tenuto sotto silenzio fino a pochi giorni prima dell'inizio dei lavori, tanto che i palermitani ancora si chiedevano che stesse succedendo quando si trovarono le strade invase di militari. Lo schema e' sempre quello: transenne, zona rossa al centro della citta', mitra spianati ovunque. Ma questa volta il movimento ha risposto in maniera piu' forte. Tre giorni di dibattiti, incontri, seminari, distribuzione di software open source e una partecipata manifestazione finale, con qualche pestaggio fuori corteo da parte delle forze dell’ordine, perquisizioni e fermi.
E adesso il terzo summit internazionale, contro il cybercrime. Definizione ambigua e talmente elastica da poterci fare entrare qualsiasi cosa dia fastidio a lor signori i controllori: da chi diffonde software open source, a chi si batte contro il monopolio di Microsoft, da chi fa informazione indipendente a chi organizza campagne sul copydowne contro i diritti d'autore, da chi parla di libera circolazione dei saperi a chi crea network tra realta' autonome e autorganizzate di tutto il mondo e chi piu' ne ha piu' ne metta. Insomma un grande calderone studiato per reprimere ogni forma di liberta' informatica, dopo quella d'informazione e di circolazione delle persone, giusto per citarne alcune.
Ma la censura sul web, anche in Italia, e' gia' attiva da tempo e contro di essa un nutrito network di attivisti si muove scegliendo nuove e diverse forme di azione.
Analisi della convenzione del consiglio d'Europa sulla criminalita' informatica:
controllare la rete per limitare la liberta'
come ci controllano e come ci controlleranno
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