|
lavoro/nonlavoro/reddito/gratuita/economie:
pagina precedente 5 pagina successiva |
Archivi delle feature una a una |
Archivio settimana per settimana
|
REDDITO DI CITTADINANZA |
26/03/2003 |
|
|
Reclaim the money!
Per tutti i lavori precari poco o per nulla garantiti che non hai potuto rifiutare perché non avevi alternative. Per tutte le volte che mal pagato, sotto pagato, assolutamente subordinato, vieni chiamato amichevolmente e con grandi pacche sulle spalle: socio, collaboratore, prestatore d'opera. Per tutte le volte che passi il tuo tempo cercando lavoro, andando al lavoro, pensando al lavoro, senza che questo surplus energetico ti sia riconosciuto e meno che mai retribuito.
continua...
|
|
|
GUERRA E MERCATO |
19/03/2003 |
|
|
L e Borse brindano alla Guerra e il petrolio crolla
Le borse brindano, ma sono solo bollicine. Il Petrolio crolla, come previsto. Il Dollaro sale, come previsto. Ma i capitali abbandonano l'America. E l'Europa non è un alternativa.
Le Borse mondiali festeggiano l’inizio della Guerra, con l’eccezione di Parigi. L’effetto è quello delle bollicine di champagne. Evanescenti. Il petrolio crolla, la speculazione è finita. L’inizio della Guerra e la sicurezza della vittoria americana fanno crollare il Brent, ma soprattutto il West Texas, che scende del 10%. Come avevamo previsto. Il dollaro sale e l’Euro scende. Come avevamo previsto. Il premio Nobel Samuelson, ornato di cravattina a farfalla. Predice che se la guerra sarà rapida e incruenta l’economia ne trarrà beneficio. E biasima la Francia, definendo la possibilità di veto francese all’ONU come un “incidente storico”. Biasima anche le popolazioni europee, ree di pacifismo, così come nel ’38-’39 incapaci di fermare Hitler. Dimentica i finanziamenti a Hitler del 1932 erogati da banche americane ed inglesi, più qualche banca ebraica, come Warburg e Schroder, Effetto dell’età. Eppure a guardare le statistiche della FED è in particolare i “Flow of Funds Accounts of the United States” cioè i flussi di fondi, il dubbio permane. Il buco della bilancia commerciale USA si avvia ad essere pari a 500 miliardi di dollari su base annua. Ler entrate nette di capitali passano dai 521,8 miliardi di dollari del 2000 agi 196,1 del 2002.. I capitali abbandonano l’America. Negli ultimi mesi ne sono andati via per circa 200 miliardi di dollari. A guidare la fuga sono i sauditi. E la bolla immobiliare sta per scoppiare. William Poole, presidente della Federal Reserve di St. Louis, ha detto il 10 marzo che i problemi in cui possono incorrere le due gigantesche finanziarie che detengono il grosso dei mutui immobiliari USA, la Fannie Mae o la Freddie Mac, potrebbero infliggere dei danni enormi al sistema finanziario ed all'economia statunitensi. Poole ha espresso i suoi timori sulla fine della bolla immobiliare parlando ad un simposio sponsorizzato a Washington dall'Office of Federal Housing Enterprise Oversight (OFHEO), istituto di supervisione delle due grandi finanziarie.
Né l’Europa ha da gioie: le voci su un possibile “default” della Deutsche Bank si fanno sempre più insistenti, e sembra la Germania stia preparando un paracadute per le sue banche piene di “bad loans” , cioè sofferenze. E’ questo che mi preoccupa. I vaniloqui di Chirac e di Schroder sono il punto debole del movimento pacifista. E non solo perché oppongono alla supremazia USA quella di un ONU che, smarrita la sua missione originaria, la pace, è diventato l’unico organismo a cui appellarsi per le guerre. Transeat. Ma soprattutto perché non hanno un modello da opporre a quello americano. La politica estera della Francia, dal Ruanda alla Costa d’Avorio è una catastrofe umanitaria di proporzioni bibliche. E’ in questo mondo di “apprendisti stregoni” che ci tocca faticosamente proseguire le nostre esistenze.
Ma stanotte inizieranno i bombardamenti. E nulla sarà più come prima.
|
|
|
FRANCIA IN MOVIMENTO |
09/06/2003 |
|
|
Non brucia solo Parigi
La Francia è attraversata da un grande movimento di protesta contro le riforme
del governo Raffarin: la riforma
delle pensioni promossa dal ministro degli affari sociali Fillon
prevede l'aumento dell'età pensionabile; la riforma
Ferry sul decentramento della pubblica istruzione significa la sua
privatizzazione; la riforma dell'Università applicherà al sistema universitario francese la divisione "bachelor+master" anglosassone.
Lo sciopero degli insegnanti dura già da 50 giorni e ora si è esteso ad altri settori, dopo l'annuncio della riforma pensionistica contro cui è sceso in piazza un milione di
persone. Da giovedi 5 sono in sciopero trasporti, università, ospedali e nettezza urbana. Da Parigi fino alle colonie,
si sono svolti picchetti,
blocchi stradali, occupazioni dei luoghi di lavoro, delle università e
di luoghi-simbolo del potere
padronale. La polizia è intervenuta ovunque con cariche e gas
lacrimogeni. Ma ormai si parla di generalizzare
lo sciopero. Intanto, la manifestazione nazionale di martedi 10 giugno è stata conclusa da violente cariche della polizia.
Gli attacchi all'educazione, al sistema delle pensioni, all'organizzazione del
lavoro in Francia, non rappresentano un caso isolato. In Germania continua il dibattito sulla riduzione delle prestazioni sociali dello stato. In Italia, la recentissima riforma delle norme sul lavoro
ha reso il precariato ancora più incerto. Sulle pensioni, si aspetta l'autunno
per discutere la riforma. E a parte il problema occupazione sollevato dai sindacati autonomi degli insegnanti a Torino, da noi poco si sa di una riforma che disgrega l'educazione scolastica italiana e fa a pezzi orario scolastico e insegnanti in nome di
una presunta "razionalizzazione".
La manifestazione di mar 10.06 resoconto | foto | azioni teatrali Parigi Nizza
Le manifestazioni precedenti ven 06.06 | gio 05.06
Le mobilitazioni a Avignone | Tolosa | La Rochelle 1 2 3 | Calais | Marsiglia
Approfondimenti
audio da Radio Onda Rossa
Aggiornamenti Samizdat | Indymedia France
|
|
lavoro/nonlavoro/reddito/gratuita/economie:
pagina precedente 5 pagina successiva |
Archivi delle feature una a una |
Archivio settimana per settimana
|