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Periferia nord |
12/08/2002 |
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MALEDETTE BIDONVELE
Scampia, periferia nord di Napoli. 5 Vele mai ammainate e
20 anni di
promesse
da marinai. Ciurme di politici e nostromi di turno assumono pubblicamente
come prioritaria, nel corso degli anni, la 'questione Scampia' lasciandola, poi,
puntualmente naufragare.
Dal Papa a Cossiga, dalla Iotti a Bassolino, e in fine, alla Iervolino, all'ombra delle Vele sono
passati un po tutti, richiamati dal degrado, dall'emergenza abitativa,
dall'emarginazione e dal disagio sociale, ogni giorno più evidenti, ma anche
dalle rivendicazioni e dalle lotte degli abitanti.
L'abbattimento di sole due BidonVele e una media di consegna di 12 alloggi
sostitutivi all'anno sono gli unici esiti visibili dell'impegno delle
Istituzioni. Per il resto vi sono solo cantieri aperti (ma in alto
mare) e cantieri fantasma delle opere previste dallo specifico
programma di riqualificazione delle Vele.
A questa realtà il Coordinamento di lotta delle Vele di Scampia non si è mai
rassegnato, ne tantomeno si rassegna oggi. Nel giugno scorso ha portato
avanti l'occupazione di alcuni cantieri, denunciando la mancata esecuzione e
consegna dei lavori, il termine dei quali è stato posticipato all'anno 2006.
Un mese dopo durante una seduta del Consiglio Comunale, il Coordinamento, in
piazza, tornava a ricordare a tutti che a Scampia c'è ancora 'qualche
problemino' da risolvere...
" caro Sindaco, venga a vedere con noi, venga a vedere dentro, le daremo
occasione di riempire i suoi occhi di amarezza e ribellione ".
Gennaio 2003
Il Coordinamento torna a scrivere
al Sindaco di Napoli
Nella mattina del 22 il Coordinamento ha occupato il cantiere di Via Labriola,aperto 5 anni fa per la costruzione di nuovi alloggi e mai consegnato. Al termine dell'occupazione si è tenuta un'assemblea.
Foto 1 | 2 | 3|
Febbraio 2003
Il grido delle Vele rivolta come un calzino il Consiglio Comunale di Napoli.
Dopo una giornata di mobilitazione e contestazione viene ottenuto un incontro,
al termine del quale il Coordinamento si dice sostanzialmente soddisfatto, ma pronto a mantenere alta la guardia.
Il Coordinamento di lotta delle Vele di Scampia ha realizzato
"La Lotta. 1986-2000 ".
Storia di 1200 famiglie che non rinunciano alla dignità.
Mostra di 16 anni di vita, di organizzazione e di lotta.
La mostra on-line :
l'appello
pannello 1-
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9
La rassegna stampa.
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17 Marzo 2001 - NAPOLI |
07/20/2002 |
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Quei bravi ragazzi...
17 Marzo 2001 - NAPOLI
I fatti di questi giorni ci portano indietro, a tredici mesi fa, durante
i giorni del Global Forum, quando polizia e carabinieri il 17 Marzo 2001
hanno letteralmente circondato il corteo che si svolgeva nella città di
Napoli caricandolo da ogni parte, arrestando arbitrariamente, prelevando
le persone dal pronto soccorso e conducendole in questura per torturarle.
"Stanza delle torture" viene infatti definita la sala dove
si consumavano le violenze ai danni delle 80 persone arrestate, come rilevato dai
PM che conducono l'inchiesta, che infine ha portato
all'arresto di 6 poliziotti e 2 alti funzionari della Polizia di Stato
di Napoli.
I colleghi degli agenti arrestati scendono in piazza contro il
provvedimento, De Gennaro solidarizza, il governo e le destre chiedono
l'impunità e attaccano magistratura e magistrati, dimenticando o
ritenendo normali le incredibili violenze fisiche e psicologiche di cui
sono state vittime le persone "custodite" dai solerti poliziotti della
questura di Napoli.
Il GIP ha richiesto gli arresti domiciliari dei sei poliziotti ritenendo
in pericolo i testimoni, eppure agenzie, giornali e televisioni si sono
affrettate a pubblicare riferimenti utili ad indentificarli, indicando la
citta' e l'area di appartenenza politica, violando la loro privacy ed
esponendoli ad un rischio annunciato. Una responsabilita' che si sono
assunti i direttori di Unita' e La Nazione (che hanno pubblicato nomi e
cognomi dei testimoni), La Stampa (che cita nome e cognome di un
testimone defindendolo addirittura un "giornalista" di Indymedia) e
Repubblica, AGI e ANSA (che pubblicano nomi con cognomi puntati).
Un atto gravissimo questo che puo' mettere in serio rischio un tentativo di fare luce sulla verità e che aggiunge veleno al clima di intimidazione che si sta creando attorno a chi osa contestare il comportamento fuorilegge delle forze dell'ordine, sia in occasione del Global Forum, sia, non dimentichiamolo, del piu' recente G8.
Difatto mentre si chiede l'impunità per gli indagati si mettono in serio
pericolo quelle persone che la legge dovrebbe garantire e tutelare e che hanno deciso di parlare e testimoniare la verità. Un ulteriore gravissimo atto in piena continuita' con la riforma sui testimoni e pentiti che non da nessuna garanzia e tutela a chi testimonia, mentre favorisce la creazione di zone franche per criminali, mafiosi e
indagati.
Come saranno trattati i testimoni delle violenze perpetrate a Genova nel
luglio scorso ai danni dei manifestanti? Arresteranno questi ultimi
piuttosto che i poliziotti?
Nel frattempo le importanti verita' che emergono sulla gestione della
piazza, sulla decisione di sottrarre alle cure mediche, all'interno del
pronto soccorso, persone che vengono fermate dalla polizia e sulle violenze
che le persone sottoposte al "fermo" subiscono all'interno delle caserme
producono una aggressiva reazione da parte delle forze dell'ordine che in
nome della difesa della propria casta dichiarano, ancora una volta, di
essere intoccabili.
01.05.02 - Rassegna stampa su violazione della privacy dei testimoni
30.04.02 - Due testimoni dei fatti di napoli dichiarano: "mai arresti facili e mai manette!"
30.04.02 - Dichiarazione del Presidente dell'FSNI, Paolo Serventi Longhi
29.04.02 - Comunicato stampa di due testimoni dei fatti di Napoli
libro bianco sulle violenze delle forze dell'ordine accadute a napoli il 17 marzo 2001
Poliziotti in cerchio fanno quadrato: Anche i poliziotti sposano la "democratica" forma di protesta che tanto va oggi di moda: il girotondo. Accade a Napoli dove un centinaio di agenti ha deciso ... (continua)
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