Sul corteo di oggi a Milano.
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Alle due e dieci del pomeriggio è partito, da piazzale Cadorna, il primo dei tre cortei che stanno riempiendo Milano. In testa c'è il segretario nazionale della Cgil Guglielmo Epifani. La manifestazione milanese per la pace e per i diritti, sembra rispettare appieno le previsioni: sono centinaia e centinaia di migliaia, arrivato nel capoluogo lombardo da tutta Italia.
Il comizio finale sarà in piazza Duca d'Aosta davanti alla Stazione Centrale. Ma anche in questo caso, non ci sarà nulla di tradizionale: il comizio finale sarà aperto da una serie di testimonianze che i giornalisti dell'ufficio stampa della Cgil hanno raccolto e registrato questa mattina all'arrivo dei manifestanti alle stazioni milanesi. Il filmato, che dura circa 20 minuti, verrà trasmesso intorno alle 15,40 dai maxi schermi in tutta la città. Tutto ciò, ovviamente, prima che intervenga il segretario generale della Cgil, Epifani.
Che poco fa, parlando coi i cronisti, ha in parte anticipato il contenuto del suo intervento. Il governo - dirà - «per qualche settimana è stato decisamente favorevole all' intervento in Iraq ma oggi si rende conto di aver fatto una scelta avventurosa e per questo ha scelto in quest'ultimo periodo un profilo basso». «Ora però - ha aggiunto - il governo non ha molte strade. O dice no alla guerra, o prende un' altra strada». La Cgil, dal canto suo, e il movimento pacifista faranno di tutto per favorire una scelta di responsabilità e non d'avventura, per il nostro governo e per gli altri».
Una battuta, il segretario della Cgil l'ha dedicata ai movimenti: «Senza di loro, tutto si sarebbe risolto tra capi di stato e capi di governo senza alcuna altra voce».
Dal Giappone all'Australia, alla Spagna: un altro sabato in piazza contro la guerra
"Questa folla enorme ci ha detto che forse c'è ancora una chance: utilizziamola..."
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