Lo sgombero annunciato del centro sociale.
Gli occupanti hanno deciso di abbandonare spontaneamente lo stabile, dopo una battaglia di anni per mettersi in regola.
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Garigliano Social Club, addio. Uno dei centri autogestiti più vivi e attivi di Milano ha sgomberato spontaneamente lo stabile occupato dal 1991, in via Garigliano 10; non si sa ancora dove sarà la nuova sede, e se ci sarà. Negli ultimi anni l'edificio si è trasformato in un luogo di incontro per il quartiere, l'Isola, ospitando appuntamenti culturali, un asilo e sale gioco attrezzate per bambini, il netpoit Connecta (un laboratorio sperimentale per web radio e tv da strada), bar e punti ristorazione. Gli occupanti hanno deciso di andarsene senza resistenza, dopo aver per anni tentato di legalizzare la loro presenza, anche proponendosi per l'acquisto l'edificio. Ma sul Garigliano ha continuato a pesare l'incubo dello sgombero forzato e così oggi, con una festa che dura fino a sera coinvolgendo tutto il quartiere, i giovani hanno cominciato a lasciare lo stabile. «L'Isola era considerato uno dei quartieri più umani di Milano, quello più vivibile - ha detto Ranya, del Garigliano Social Club - C'erano spazi per bambini, punti di incontro per gli anziani, un pò sul modello Nord Europeo: ora si sta trasformando in una delle tante zone che non hanno alcuna attenzione per la qualità della vita e lo stabile lasciato libero diventerà una sala bingo o forse un altro locale notturno, di sicuro sarà oggetto di speculazione edilizia: anche i giovani di qui non avranno altra scelta per incontrarsi che i centri commerciali». A sostegno del Garigliano Social Club sono arrivati nel pomeriggio esponenti di altri centri sociali, come il Leoncavallo e i Preokkupati. Sull'edificio di via Garigliano è comparso uno striscione con la scritta «Restituiamo alla città uno spazio fantasma come lo abbiamo trovato 12 anni fa».
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