perche' non aderire alla manifestazione promossa dal gruppo antiamericanista a favore della resistenza irachena del 6/12/2003 a Roma
Il 21 settembre 2003 ci hanno "espulso" dal gruppo di discussione degli 'antiamericanisti'.La nostra ‘esclusione d’ufficio’ è avvenuta a seguito di nostre continue prese di posizione contro le infiltrazioni dirette e indirette di fascisti, nazisti, comunitaristi ecc,ecc… che si muovono dietro le quinte del gruppo antiamericanista, che fa esporre pubblicamente utili idioti ex-di sinistra. Come sostengono altri compagni in altre liste, dobbiamo continuare una campagna chiarificatrice per NON FARE ADERIRE compagni e cittadini in buona fede alla manifestazione del 6/12/2003 alla quale cominciano a dare la propria adesione picchiatori, stragisti e criminali della destra radicale e fascista. Questa manifestazione è una tappa di un processo tortuoso e subdolo per arrivare alla costituzione di un soggetto politico attraverso – cito da uno dei loro scritti del 14/09/03 – “….una vera e propria campagna di reclutamento fuori dai recinti dei “gia’ organizzati. …….Puo’ essere triste e spiacevole scoprire che le ‘avanguardie’ di venti, dieci, cinque anni fa non riescono piu’ ad esserlo nella nuova situazione. Potra’ essere invece piacevolmente sorprendente scoprire nuove aree di ascolto dalle quali potra’ venire nuova militanza.” E ancora, a riguardo della necessita’ di trovare il nome e il simbolo “…..un simbolo che ci faccia identificare ovunque a partire dalle manifestazioni di piazza. Non vorremmo lasciare le piazze ai soli colori arcobaleno o a bandiere rosse pronte a stingersi sempre piu’ in un indistinto fronte antiberlusconiano.” Siamo rammaricati di dover impiegare del tempo a boicottare invece che a sostenere una manifestazione a sostegno della resistenza irachena, ma e’ necessario smascherare in questa fase l’ambiguita’ e la pericolosita’ di questo gruppo di antiamericanisti che strumentalizza l’eroica resistenza del popolo iracheno contro l’occupazione americana, per compiere un’operazione politica non solo ambigua, ma molto pericolosa. Non bisogna farsi trarre in inganno da alcuni individui che si dichiarano ‘filo islamici’. Non è sufficiente essere filoislamici per essere realmente a fianco del popolo palestinese o della resistenza irachena. Gli esponenti della destra radicale che si infiltrano in alcuni gruppi della sinistra, usano il tema della lotta al “mondialismo” per legittimarsi. In realtà il termine “mondialismo” che loro usano è ambiguo e non ha nulla a che vedere con le analisi sulla globalizzazione. La destra radicale “antimperialista” con questo concetto si riferisce infatti “a una strategia per il dominio mondiale, perseguita attraverso il capitalismo dalle lobby ebraiche e dai circoli sionisti. Un complotto per ‘mescolare’ e distruggere le razze” ( da “L’arcipelago nero” a cura di S. Ferrari) SEPPUR CON DIFFICOLTA’ DOBBIAMO COMINCIARE A LAVORARE PER CREARE LE CONDIZIONI AFFINCHÉ SI ORGANIZZI UNA GRANDE MANIFESTAZIONE A ROMA IN SOLIDARIETA’ CON LA RESISTENZA IRACHENA, CONTRO L’OCCUPAZIONE USA E A FIANCO DEL POPOLO PALESTINESE, PROMOSSA DA SOGGETTI E FORZE POLITICHE CHE SENZA AMBIGUITA’ SI PONGANO SUL TERRENO ANTIMPERIALISTA E ANTIFASCISTA. Ha ragione Grimaldi: non c’è antimperialismo senza lotta di classe. Cordiali saluti Giorgio Riboldi Slai COBAS coordinamento nazionale Mariella Megna COBAS Regione Lombardia Milano 23 settembre 2003
P.S. Per contribuire a fare chiarezza vi alleghiamo alcuni scritti tratti da “L’arcipelago nero” di S. Ferrari che ben spiegano chi sono e cosa fanno alcuni personaggi e alcune aree legate al gruppo antiamericanista che organizzano e/o aderiscono alla manifestazione del 6 dicembre a Roma. “Claudio Mutti, già fondatore dei comitati per la scarcerazione di Freda, proprietario della casa editrice "Edizioni del Veltro", indagato più volte nell’ambito di fatti eversivi, protagonista di diversi tentativi di infiltrazione a sinistra, autore di "Nazismo e Islam" ( in cui venivano esaltate le gesta della 13° Divisione SS mussulmana della Bosnia –Erzegovina ). Da anni Claudio Mutti si dichiara convertito all’islamismo. I "circoli comunitaristi", dal canto loro, provengono dall’esperienza della rivista "Rosso è Nero" interna al "Fronte Nazionale" di Tilgher. Dopo essersene scissi, si sono presentati per qualche tempo come sezione italiana del "Partito Comunitarista Nazional-Europeo", vecchia creatura di Jean Thiriart, ex-combattente SS condannato per collaborazionismo, divenuto a partire dagli anni ’60 una delle personalità principali nell’ambito del neonazismo europeo nel secondo dopoguerra. Teorico del "comunitarismo", come "superamento in avanti del nazismo e del comunismo" ( depurato ovviamente da Marx ) Jean Thiriart ha fondato più di un ‘ internazionale nera, tra le altre "Jeune Europe", che in Italia originò prima "Giovane Europa" e poi "Lotta di Popolo". Sua la frase:"Il plastico sarà il megafono dell’anticomunismo nella seconda metà del ventesimo secolo". I "circoli comunitaristi" si sono sempre rifiutati di farsi collocare a destra, cercando con una certa insistenza di "infiltrarsi" nel movimento no-global, prima come "Unione dei Comunisti Nazionalitari" ed ora sotto la sigla di "Socialismo e Liberazione". Esattamente come provò a fare "Lotta di Popolo" nel 1969 nel movimento studentesco di Roma. Si tratta con tutta evidenza di un gruppo di provocatori che per rendere credibile la propria opera di camuffamento attinge a piene mani dalla simbologia della sinistra. Sui loro siti-internet è possibile leggere contemporaneamente scritti di Marcos e Che Guevara, di Mussolini e Nietzche.
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