articolo traato da La Nazione
La protesta di storici e studiosi «Non si ferisca la democrazia» «Norberto Bobbio diceva che la democrazia deve sempre verificare se stessa, anche nelle provocazioni. E così faremo anche con lo sbarco dei neofasciti». Il professor Cosimo Ceccuti, presidente della Fondazione Giovanni Spadolini Nuova Antologia, ricorre alla forza del pensiero del grande filosofo, scomparso da pochi giorni, per commentare l’apertura a Firenze della nuova sede di «Forza Nuova», il movimento politico di estrema destra che si rifà senza troppi infingimenti alle istanze naziste. «Questa è una città che, dopo tutto quello che ha passato durante la Resistenza, non credo sia esposta a contagi antidemocratici di alcun tipo - afferma il professor Ceccuti -. Firenze è cresciuta nei valori del rispetto, del dialogo e del confronto e spero che questo movimento, aprendo una sede a Firenze, respiri quest’aria di grande democrazia e libertà. Mi auguro, insomma che non si vada a ferire in nessun modo i valori in cui crediamo». Meno ottimista è un grande alfiere della Liberazione, il professor Vittore Branca, grande studioso umanista, oltre che protagonista della lotta antifascista: «Pensare a Firenze come sede di Forza Nuova devo dire che mi impressiona molto. E anche l’indirizzo, così vicino all’eccidio del Campo di Marte di quei poveri giovani che non volevano fare i soldati, è motivo di turbamento. Ritengo però che questi movimenti di estrema destra siano più un fatto di colore che di sostanza politica. Ma al di là dell’episodio in sè, la cosa che più mi angoscia è la mancanza di chiarezza di valori morali, che sembra contagiare sempre di più il nostro paese». Analogo richiamo etico arriva dal professor Giorgio Spini, che non nasconde la preoccupazione per una Firenze che sembra riallacciarsi alla catena di violenze dell’epoca dello "squadrismo" : «Questa è senza dubbio una città civile e sanamente critica. Ma è anche una città che ha conosciuto il sangue. Non so come si possa reagire alla presenza qui di un gruppo neofascista. Certo, il fatto sconvolgente è che questi giovani adorino la violenza come gesto in sè, ed esaltino il passato nazista. E a 87 anni, dopo aver partecipato alla guerra di Liberazione, mi viene da dire...rieccoci di nuovo!». Olga Mugnaini
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