Roma, manifestazione per dire no al giro di vite.
Don Gallo: "Un provvedimento punitivo".
ROMA - Almeno in diecimila hanno manifestato per le strade di Roma contro il disegno di legge Fini sulla droga. Con lo slogan "Giusto o sbagliato non può essere reato" il corteo ha sfilato da piazzale dei partigiani alla Bocca della verità dove si terrà un concerto.
Il corteo è organizzato da Cgil, Arci, Ds, Rifondazione, Verdi, Comunisti italiani, Sinistra giovanile, Giovani comunisti e Giovani verdi, centri sociali e molti operatori del settore. C'era anche don Andrea Gallo presidente della Comunità di San Benedetto al Porto di Genova. "La marijuana fa bene, è Fini che fa male", ha detto don Gallo. "I pilastri di questa legge - afferma - sono quattro: prefettura, questura, magistratura e quindi galera. Si appella alla scienza, che è altra cosa, per avere la possibilità di sanzionare e di punire". Principi, ribadisce il prete, contrari alla sua etica "da vecchio partigiano".
Non si è fatta attendere la reazione di Alleanza nazionale all'iniziativa. "Gli slogan e le affermazioni degli 'sconvolti' del droga pride illustrano gli effetti devastanti delle sostanze stupefacenti, qualunque esse siano, e spiegano perché non bisogna farne uso", dicono Riccardo Pedrizzi, responsabile nazionale di An per le politiche della famiglia e Michele Bonatesta, componente della direzione nazionale. I due esponenti di An ritengono che "chi è contro la legge Fini è a favore degli spacciatori. I pusher, infatti, a causa delle lacune della normativa vigente, di chiara impronta antiproibizionista, sono oggi liberi di vendere morte ai nostri figli. Con la legge Fini antidroga e antispaccio, invece, potranno finalmente essere puniti".
Ma tutto il partito si è mobilitato. Secondo quanto ha riferito il coordinatore Ignazio La Russa, sono stati allestiti banchetti in tutta Italia per spiegare le ragioni del disegno di legge.
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