"Estorsione e rapina: il governo ha paura dei movimenti sociali"
COMUNICATO STAMPA diACTIon agenzia comuntaria diritti
Concepire le lotte sociali come una pratica di estorsione o, addirittura, come una rapina aggravata, è segno di una grande preoccupazione che si respira negli ambienti di governo in merito alla crescita del malcontento sociale. Anche la relazione semestrale dei servizi segreti, resa nota a fine anno, seguiva lo stesso cliché, avvertendo dei rischi di infiltrazione tra i lavoratori degli ambienti più radicali di movimento. Questo governo non ha risposte e la repressione è l'unica arma che gli rimane.
Le iniziative organizzate negli ipermercati di Napoli, di Roma e di altre città prefigurano una nuova modalità di contrattazione sociale per soggetti esclusi da qualsiasi negoziato e per diritti che non vengono considerati. I prezzi aumentano, i redditi sono diventati intermittenti e i nuovi lavoratori atipici, il precariato diffuso e in costante aumento, non hanno alcun luogo di contrattazione. Dove possono i cittadini/consumatori/lavoratori precari difendere il loro potere d'acquisto? Dove possono negoziare i loro diritti?
Queste misure repressive vanno combattute non solo perché criminalizzano una parte importante dei movimenti ma anche perché prefigurano un modello di società in cui i conflitti non hanno più cittadinanza, dove contano solo i poteri forti e dove i cittadini sono costretti a misurarsi individualmente con i propri diritti, trasformati in elargizioni dall'alto.
Occorrerà porre mano ad una depenalizzazione dei reati connessi ai conflitti sociali insieme alla costruzione tra movimenti urbani, associazioni e organizzazioni sindacali di un nuovo livello di contrattazione di cittadinanza, che dia risposte a quella parte di società che è diventata invisibile, esclusa da diritti fondamentali e da ogni forma di rappresentanza. Un grande movimento sociale che respinga queste manovre repressive e sappia indicare la strada per affermare nuovi e improrogabili diritti, tra i quali è fondamentale quello al reddito.
E' urgente, infine, che riprenda con forza la mobilitazione contro la crescita del costo della vita, denunciato da tutti gli istituti di rilevazione e sul quale non c'è a tuttoggi alcuna iniziativa valida da parte del governo. Una mobilitazione che veda coinvolte oltre ai movimenti anche le associazioni dei consumatori e di quanti hanno denunciato con forza in questi mesi lo strozzamento dei prezzi.
Roma 12 gennaio 05
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