FOGLIO 270 NUMERO 1
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270 - Bollettino di informazione su repressione e carcere numero 1 ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------- "Questo foglio è un promemoria. Non è pensato, è parlato. Non è scritto, è tratto. Non è seminato, è solo raccolto. Sono voci mescolate, rimbalzate, messe una accanto all'altra perchè trovino, nella forza di ciascuna, quella unica e più dirompente del coro. Sono indignazioni, vite che corrono, che scorrono, parole che camminano, sono messaggi in bottiglia, aperti, letti e rilanciati, perché ogni stretta di mano, ogni passaggio, è colore che si aggiunge, sostanza che cresce. Questo foglio è fatto da mani che si muovono, visibili e invisibili, che si battono, ovunque e comunque, mani che rompono il silenzio, rompono le catene, mani che urlano, suonano, sognano". --------------------------------------------------------------------------------------------------------------- La guerra al terrorismo ha generato un'azione repressiva diffusa che ha investito i vari ambiti dello scontro sociale e del suo possibile sviluppo. Al problema del lavoro, alla rivendicazioni sul territorio, alla necessità di emigrare alla ricerca di un futuro, viene risposto con leggi e azioni tese a relegare al campo 'criminale' la condizione stessa di una ampia fetta della popolazione. La necessità di reddito diventa troppo spesso problema di microcriminalità, il divario esistente tra le classi e le sue conseguenze nei confronti della qualità della vita diventa disagio, la lotta politica diventa 'terrorismo'. La Repressione diventa sempre più centrale in un mondo in cui la guerra rappresenta la reale continuazione della politica con altri mezzi. Lo stesso significato assumono le azioni repressive nel nostro paese e nell'Europa tutta. Dare informazione al fine di sviluppare maggiore attenzione su questo tema, far veicolare le iniziative di solidarietà e sostegno concreto, senza pregiudizi di appartenenza a gruppi o 'aree politiche', non può essere la risposta, che solo la più ampia azione pratica per una completa trasformazione delle attuali relazioni sociali può rappresentere in pieno, ma certo può contribuire a rompere l'isolamento dei soggetti e 'categorie sociali' che vengono colpiti dalla repressione.
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