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Veleni italiani -Marco Saba
by SABAMARCO FOREVER Monday, Jul. 25, 2005 at 1:41 AM mail:

Veleni italiani | Venerdi 22 Luglio 2005 - 9:01 | Marco Saba | di Marco Saba



Qualcuno sta morendo, adesso. Caro lettore, le prossime righe potrebbero cambiare drasticamente la tua percezione della realtà: non leggerle! Sì, certo, lo sappiamo tutti che, in Iraq, ogni giorno, è come essere a Londra quando ci furono gli attentati: più o meno, lo stesso numero di vittime. Ogni giorno. E sono solo le vittime che si vedono, perché quelle dell’uranio impoverito possono anche morire dieci anni dopo, se gli va bene. Non esiste una casistica precisa, perché la morte da radiazioni avviene in modo stocastico, imprevedibile. Le autorità, sì, quelle entità fantasma di cui tutti abbiamo bisogno perché sentiamo la necessitò di un tutore, di un padre, cercano di rassicurarci dicendoci che non esiste una prova certa. E’ ovvio che si tratta di un inganno. Pensate alle assicurazioni: credete davvero che ci sia un vantaggio a pagarle? Non esiste un pranzo gratis. I premi vengono pagati dopo che vengono retribuite tutte le persone che lavorano nel settore. Queste cose mi sono state descritte in modo efficace da un agente del Mossad, che è morto di cancro dopo aver usato armi all’uranio impoverito. Prima di morire, Alberto, che aveva combattuto nella guerra dello Yom Kippur, nel 1973, dove aveva sperimentato i proiettili radioattivi, mi disse chiaramente che quello che volevo fare era impossibile. Volevo semplicemente dire la verità. Alberto era prezioso perché confermava la tesi dell’assassinio di Gardini, nonché di quello del tedesco general manager della Fondiaria, Ludwig von Hackwitz, piombato giù dalle trombe delle scasle di Torre Velasca, a Milano, dopo aver espresso forti dubbi sul bilancio della società fiorentina di assicurazioni, socia della Banca d’Italia. A piazza Umanitaria, a Milano, i soldi si fanno archiviando. Alberto mi disse che il mistero italiano di Stay-Behind era molto chiaro: lui lo chiamava un mistero alla puttanesca. In pratica, mentre un tale Francesco Gironda, principe del Canneto, si diceva portavoce dei 622 gladiatori di Cossiga, il di lui fratello, G. P. Gironda, nobiluomo di Bari, era il capo della cosiddetta Gladio Rossa. Cioè: nella stessa famiglia troviamo i capi delle due Gladio: quella di destra e quella di sinistra. Non è un fatto nuovo: si sa bene che il cugino di Cossiga, Enrico Berlinguer, era comunista. Qualcosa che si sa meno riguarda la “base” dei gladiatori di Capo Martrargiu: la CIA ne finanziò la creazione, ma i nostri politici pensarono bene di utilizzare quei soldi per farsi delle belle ville a Stìntino, sempre in Sardegna. Alberto è morto di cancro che aveva 50 anni, in uno degli ultimi incontri mi disse: “Ma cosa vuoi che faccia di male l’uranio! Quando ero dirigente alla ELSAG [Elettronica San Giorgio] mi sedevo sulle chiglie delle navi che erano fatte di uranio! Eccomi qua bello fresco! E se faceva così male, io che l’ho usato nella guerra dello Yom Kippur, sarei ancora vivo?”. Infatti, poco dopo morì. Nello stesso periodo incontrai il principe Gironda Francesco, il quale mi disse una serie di idiozie tra le quali spicca: “ Ma caro Marco Saba, si svilupperà una razza superiore resistente alle radiazioni! Vedrai...”. Dopo poco tempo, anche sua moglie morì di cancro, si vede che non era diventata superiore. Per salvare questa gente, se ne vale la pena, occorre almeno utilizzare le conoscenze della radiobiologia militare, che è segreto di Stato. Venne deciso così poiché sarebbe stato troppo imbarazzzante rivelare gli effetti degli oltre 2.000 test nucleari effettuati sulla/contro la nostra pelle. E’ grazie ad internet che ho potuto sapere alcune cose non dette. Grazie al fatto che ho conosciuto James, un ex direttore della sicurezza di Oak Ridge, uno dei tre impianti dove arricchiscono l’uranio negli USA. James è quello che si è inventato le scie chimiche per cercare di rimediare alle tonnellate di emissioni annuali “made in USA” di uranio esafluoruro nell’atmosfera attraverso una disciplina da noi pressoché sconosciuta che si chiama “bio-remediation”. La soluzione? Poiché i radionucleidi sono ionizzanti, occorre contrastarli tramite anti-ossidanti. Ad esempio: il vino rosso ed il té verde contengono sostanze chiamate flavonoidi che sono anti-ossidanti. La famosa “soluzione ai retinoidi” del compianto Prof. Di Bella, aveva la medesima funzione: antiossidante. Una ulteriore conferma si ha dal lavoro del doppio premio Nobel Linus Pauling, quello che ebbe il coraggio di far firmare una petizione da 11.000 scienziati, sia russi che americani, per porre fine ai test nucleari che hanno avvelenato la nostra atmosfera. In letteratura, possiamo trovare che l’alginato di sodio, ha un effetto “scavenger”, ovvero: tende a far sostituire gli isotopi radioattivi presenti nell’organismo con i suoi omologhi, ad esempio lo stronzio con il calcio. Queste cose, per gli addetti ai lavori, sono note dagli anni ‘60. Per le innumerevoli ONG dedicate alla ricerca sul cancro, sono misteri. Ma torniamo al Mossad, all’ISTITUTO di Tel Aviv. I pochi che hanno detto qualche verità, in merito, sono in galera: Vincenzo Vinciguerra e Francesco Pazienza. Altri sono morti - di morte poco naturale. Altri, come me, sono stati oggetto di feroci campagne giornalistiche orchestrate dal principe Caracciolo-Mazzanti-Vien dal mare, del giro di Flavio Carboni: gruppo Espresso-Repubblica. Pochi sanno che la recente acquisizione del gruppo RCS è stata fatta per evitare l’uscita di un libro, scritto dal collega Ferruccio Pinotti, dal titolo “Finanza Armata”. Cosa c’era di male in quel tomo? Una intervista al sottoscritto, cinque pagine. Dove si denunciava a chiare lettere la truffa del signoraggio. Trovatevi il signoraggio su internet, con un qualsiasi motore di ricerca. Gianni Rodari diceva che non c’è compito più difficile del liberare un popolo di schiavi che si crede già libero. Ma noi ci proviamo lo stesso. Perché questo Paese, questa patria, non è nata per esser schiava. Alziamo la voce! Basta con i magistrati paraculi che mi dicono; “Caro Signor Saba, Lei non deve rivolgersi a noi. Lei deve reistaurare la ghigliottina!”. Un procuratore, non a caso sostituto, mi disse a Milano: “Cosa vuole? Siamo una piccola procura...”.
E se volessi potrei fare il nome di un ispettore del ministero di Giustizia che, ogni volta che mi vede, raddoppia la scorta. E per quale motivo? Forse perché dai miei tabulati telefonici, grazie alle amicizie a Tel Aviv, si è saputo che quello che ha obbligato il capitano Ultimo, ovvero il Sig. De Caprio, a tenere disponibile per due settimane la residenza di Totò Riina per poter recuperare certi documenti dalla cassaforte , fu un certo senatore A.? Uno che proprio la schiena non la potrà mai, anche volendo, tenerla dritta? Ma c’è una fresca novità: dopo che mi hanno dato dell’anti-giudaico, ho contattato le varie comunità ebraiche della mia zona, Italia del nord. Un amico, un ebreo rigorosamente ortodosso, si è detto disposto a testimoniare in Tribunale sui crimini commessi dal Mossad in Italia. Vuoi vedere che viene fuori un po’ diverità sulle stragi? Ma cosa vorrei chiedere in cambio: che sia fatta giustizia. In questo momento non so nemmeno se Francesco Pazienza è ancora vivo: sta facendo lo sciopero totale della fame dal 20 giugno 2005, compreso.
Vorrei esprimere un desiderio: Francesco chiede solo giustizia. Dategliela. Ed io brucierò le 200 lettere che ho ricevuto da lui. Dimenticandomi quello che si deve dimenticare, perchè tanto, gobbo o meno, ormai non interessa più a nessuno.



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(male)odore di fascismo... OKKIO A MARCO SABA!! Wednesday, Jul. 27, 2005 at 4:17 PM
per i post che arrivano da MARCO SABA.. grfa Tuesday, Jul. 26, 2005 at 11:59 AM
rinascita antifa Monday, Jul. 25, 2005 at 8:40 AM
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