Repressione organizzata
AGGIORNAMENTO DEL 28/11
E' stata trovata una nuova sede al centro sociale Lacandona.
.:Audio radiogold:.
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Succedono fatti inquietanti a Valenza Po, in provincia di Alessandria.
Prima l'estate bollente, con continue provocazioni da parte di un gruppo di fascisti agli attivisti del CSA LACANDONA, con tanto di alcune scazzottate e diverse intimidazioni.
Poi, nella notte di Lunedì 20 Ottobre, una molotov, di cui vengono ritrovati i resti,
viene lanciata in una stanza del centro sociale dopo aver rotto una finestra. La tapparella e una parte della stanza prendono fuoco ed il peggio viene scongiurato solo con l'arrivo dei Vigili del Fuoco, limitando per fortuna ad un grosso spavento i danni per chi dormiva nel posto.
Dopo le provocazioni estive la provenienza di tale agguato e' chiara, soprattutto a pochi giorni dalla mobilitazione dei disobbedienti e di rifondazione di Alessandria, che ha impedito l'arrivo in città del segretario nazionale di Forza Nuova, Roberto Fiore, per un
convegno
che avrebbe dovuto tenersi in spazi concessi dal comune, cosa che ha anche provocato la
reazione stizzita di alcuni amministratori.
Dopo il danno pero' la beffa: il comune, di "centrosinistra", che aveva già sfrattato dalla loro sede gli attuali occupanti del Lacandona, approfitta dell'accaduto, parla di un incendio causato dall'interno(!) e emette una ordinanza di
sgombero per Mercoledì 22 alle ore 16. Dopo una affollata assemblea nella notte di Martedì si decide di resistere. Una cinquantina di attivisti del Lacandona, del CSA Subbuglio, del Forte Guercio Occupato, di rifondazione e i disobbedienti del CSA CROCEVIA respingono un timido tentativo dei Vigili Urbani e dei Carabinieri sopraggiunti per dar corso all'ordinanza. Alle sei del pomeriggio una delegazione del Lacandona incontra rappresentanti della Giunta Municipale e si arriva ad un primo piccolo risultato: fino al 30 di questo mese il comune sospende lo sgombero e si impegna a proporre altri locali per continuare l'attività del centro.
Naturalmente in questi giorni il Lacandona continuerà ad essere presidiato: e' difficile avere fiducia nella parola di chi ha strumentalizzato una provocazione fascista per risolvere quello che considera solamente un problema di ordine pubblico.
Per Sabato è indetto un corteo per la difesa del Lacandona a cui hanno già aderito Subbuglio, Forte Guercio, Disobbedienti, Giovani Comunisti, Collettivo Studentesco "Un'altra scuola è possibile" e Rifondazione Comunista.
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