Aggiornamento sul processo
Oggi 10 Gennaio 2003
e' stata emessa la sentenza contro i tre militanti del movimento antagonista
processati per aver risposto alla provocazione di un gruppo di fascisti
in Piazzale Loreto. Per due dei tre imputati la condanna e' stata a due
anni con sospensione della pena e pagamento di un risarcimento danni e
spese processuali; Per il terzo dei tre l'assoluzione piena per non aver
commesso il fatto.
PROCESSATI
PER ANTIFASCISMO!!!
SIGNOR GIUDICE
10
GENNAIO 2003
Signor
Giudice, era mia intenzione iniziare questa mia dichiarazione spontanea
da quel lontano 10/8/1944, ma dopo le parole citate in questaula
dal Prof. Luigi Borgomaneri mi astengo dal ricordare quel tragico evento.
Ricollegandomi a quanto da lui citato, per contestualizzare a livello
storico, ricordo che da quel momento Piazzale Loreto diventò il
luogo simbolico della caduta del fascismo. Nella stessa piazza, il 10
agosto e il 25 aprile si svolgono manifestazioni in ricordo dei 15 antifascisti,
e sempre da lì partono i cortei in occasione dellanniversario
della Liberazione.
Credo che ogni cittadino italiano democratico, per cui antifascista, qualsiasi
sia il suo orientamento politico, ha ben presente cosa significhi simbolicamente
quella piazza.
Nonostante ciò qualcuno negli ultimi anni ha spesso cercato di
profanare questo simbolo e nessuno degli organi competenti sembra ricordare
che esista ancora un articolo della Costituzione italiana , e più
precisamente la dodicesima disposizione transitoria e finale, che testualmente
cita: "è vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del
disciolto partito fascista".
Evidentemente, con enorme sforzo fantasioso, questi organi competenti,
non intravedono nessuna organizzazione che viola la suddetta disposizione!
Il 25 aprile 2001, i fascisti di forza nuova, intendevano deporre una
corona di fiori in piazzale Loreto in ricordo di tutti i caduti, come
se non ci fosse differenza tra carnefici e vittime. Questa volta persino
la super partes Questura di Milano negò il permesso, anche se solo
perché "avrebbe potuto avere ripercussioni sullordine e la
sicurezza pubblica, in quanto in contrasto con le celebrazioni dellanniversario
della Liberazione", bontà loro! E chiara e lampante la provocazione
neofascista ed è altrettanto chiaro che non sarà un divieto
fermarla.
Il 25 aprile 2001, come ogni 25 aprile, vi è un presidio al monumento
ai Partigiani in piazzale Loreto; già dal mattino presto numerose/i
compagne/i convergono sul luogo. Sono presenti ex partigiani, organizzazioni
sindacali, partiti politici, centri sociali e cittadine/i antifasciste/i.
Come prevedibile la provocazione viene attuata, ma la pronta e doverosa
risposta della piazza blocca tale insulto alle coscienze democratiche.
Per una volta mi trovo daccordo con una frase che il Sig. P.M. ha
pronunciato nella sua requisitoria:"
a tutto cè un limite
"
e questo limite stava per essere prevaricato se non ci fosse stata la
massiccia presenza antifascista. Questo limite, purtroppo, è stato
prevaricato nellanno appena finito, quando la sola presenza della
polizia non ha impedito che tale vergogna venisse compiuta.
Il 12 settembre veniamo arrestati con il pretesto della reiterazione del
reato, e ci tengono per nove giorni in carcere e 26 agli arresti domiciliari,
con laccusa di lesioni ai danni di due neofascisti. Quella mattina,
mentre leggevo lordinanza del Dott. Grigo, nella drammaticità
del momento, mi veniva da ridere pensando allassurdità di
quanto cera scritto su quei fogli. Mi chiedevo tra me e me "cosa
ne sanno loro di me per scrivere queste cose? Chi li ha mai visti questi
signori che sanno tante cose di me? Quale reiterazione se in quasi 42
anni non ho mai torto un capello a nessuno?"
Inoltre vorrei porre alla sua attenzione sulla data di richiesta di procedimento
nei nostri confronti, che pur essendo persone conosciute, giunge tre mesi
dopo i fatti che ci vengono contestati. Esattamente il 26 luglio 2001,
cioè 5 o 6 giorni dopo la brutale e violenta repressione poliziesca
per le strade e piazze di Genova culminata con luccisione di Carlo
Giuliani. Quale miglior regalo poteva essere per quelle forze politiche
post fasciste che hanno sostenuto e difeso il famigerato comportamento
delle forze dellordine durante e dopo quelle terribili giornate?
A questo punto risultano chiare le affermazioni del teste che mi accusa.
Solo lui mi vede, mentre i suoi due colleghi presenti nello stesso momento
e nel medesimo luogo, pur conoscendomi, dichiarano con sicurezza di non
avermi visto. Come il ladro di marmellata, sarà sicuramente Lodato,
ma non sarà mai santo viste le bugie che dice.
Come il ladro di marmellata è stato sbugiardato questa volta dal
Consigliere comunale Davide Tinelli, che seppur ironicamente e maldestramente
sbeffeggiato dal Sig. P.M., per i toni amichevoli e confidenziali della
sua testimonianza, ha percorso con precisione i fatti che mi riguardano.
Per cui ribadisco che ero presente al presidio in piazzale Loreto il 25
aprile 2001, ma non ho partecipato ai fatti che mi vengono contestati
in quanto situato in un luogo diverso della piazza rispetto a dove questi
sono avvenuti; e quando insieme al Consigliere comunale Davide Tinelli
sono arrivato sul luogo ho potuto solo constatare la presenza di una persona
distesa a terra con dei poliziotti attorno e larrivo poco dopo di
unambulanza. Altri e altre di questi/e splendidi/e compagni/e che
non ci hanno mai abbandonati avrebbero potuto dire la stessa cosa, ma
fino a che ci sarà un P.M. che sostiene che non può essere
credibile un Consigliere comunale alla pari di un Loda-to funzionario
di polizia, non vedo come possano essere ritenute credibili le loro versioni.
Sig. Giudice, come forse immagina non ho molta fiducia nella giustizia,
e ne ho tanti di buoni motivi. Potrei fare un lungo elenco per cui la
fiducia lho seppellita chissà dove e chissà quando;
mi limito a ricordare le tante stragi di cui tanti sanno e nessuno è
colpevole; i tanti compagni/e morti sotto i colpi dei proiettili vaganti
difensori dellordine pubblico; i tanti compagni/e incarcerati perché
volevano un altro mondo; e quel poliziotto sempre al suo posto di combattimento
dopo aver ucciso un giovane compagno colpevole di prendere lautobus
alle 10 di sera di quel 23 febbraio 86; ho quasi sempre visto una
giustizia a senso unico, e non nel senso che ogni tanto ci ricorda lattuale
Presidente del Consiglio. Sta lei darmi prova che non è sempre
così.
Oggi cè chi vuole cancellare il 25 aprile, oggi cè
chi processa il 25 aprile attraverso quelle persone che si mettono in
gioco affinchè quei valori siano sempre patrimonio di tutti.
Ma in realtà cè un lungo filo che parte da quel lontano
10 agosto 44 ed arriva ad oggi, un filo che mi piace ricordare con le
parole del comandante partigiano Giovanni Pesce dal suo libro Senza Tregua:
"lultimo volto che vedo, abbandonando quella piazza, è quello
di un repubblichino, che ride istericamente. Quel riso indica linfinita
distanza che ci separa. Loro ridono. Hanno appena ucciso 15 uomini e si
sentono allegri. Ancora una volta come in Spagna di fronte alla ferocia
dei nazisti, si rivelano i due mondi in antitesi, i due modi opposti di
concepire la vita. Noi abbiamo scelto di vivere liberi".
Sig. Giudice, ribadendo la mia estraneità ai fatti contestatimi,
se lei mi giudicasse colpevole in quanto antifascista partecipante ad
una pubblica manifestazione in occasione dellanniversario della
Liberazione, regolarmente autorizzata, non posso che accettare con orgoglio
questa colpa.
PROCESSATI
PER ANTIFASCISMO!!!
il P.M. chiede 3 ANNI
e 4 MESI per gli imputati del 25 aprile. Alla penultima udienza del processo
per l'allontanamento di un gruppo di squadristi il 25 APRILE 2001, il
solerte pubblico ministero Dambruoso ha richiesto per i 3 militanti del
movimento antagonista milanese la condanna a 3 anni e 4 mesi : La richesta
è stata fatta all'interno di una ricostruzione tutta politica dell'attacco
ai movimenti a Genova e a Napoli tesa a legittimare l'operato delle "forze
dell'ordine" con un'aurea di santificazione delle testimonianze rese per
sostenere e giustificare l'impianto probatorio. Ce lo aspettavamo! Crediamo
che in questo modo sia stata solo evidenziata l'essenza provocatoria di
questi arresti, richiesti subito dopo Genova......, ed effettuati 6 mesi
dopo i fatti contestati. La gravità di questa richiesta è
solo l'ultimo tassello di questa strategia repressiva contro tutto il
movimento che solo in quest'ultimi giorni ha visto gli arresti contro
il Sud Ribelle, la richiesta d'archiviazione per il cc Placanica per l'assassinio
di Carlo Giuliani, ed i nuovi arresti per i fatti di Genova. La repressione
non potrà fermare questi nuovi fermenti di conflitto sociale che
vedono sempre più in piazza lavoratori, precari, studenti, migranti
insieme contro un futuro di sfruttamento e precarizzazione.
Gli imputati ANTONIO
ELIO MARIO.
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