12 dicembre - Un giorno come gli altri

Testo di un manifesto affisso nelle scorse settimane a Trento
 

UN GIORNO COME GLI ALTRI

12 dicembre 1969, Milano - Strage di Piazza Fontana, 14 morti e 88 feriti. E' l' esordio della "strategia della tensione". Mentre si fa strada la consapevolezza di trovarsi davanti ad una strage di stato, la magistratura arresta gli anarchici Pietro Valpreda e Giuseppe Pinelli. Il 15 dicembre Pinelli viene ucciso e gettato dal terzo piano della questura di Milano per mano della squadra del boia Luigi Calabresi.                                                              

12 dicembre 2011, Bologna – Prima udienza del processo per l’ inchiesta ”Outlaw”. Il 6 aprile vengono arrestati 5 compagni bolognesi, 7 sono colpiti da pesanti restrizioni, in 26 risultano indagati con l’ accusa di “associazione a delinquere con finalità eversive”, lo spazio di documentazione Fuoriluogo viene devastato e posto sotto sequestro. A finire sotto processo sono anni di lotte aliene da ogni compatibilità istituzionale e animate da un sincero disprezzo verso l’ ordine di questo mondo: contro i CIE e le galere, il razzismo di stato e lo sfruttamento padronale, la militarizzazione delle città e il rialzare la testa dei gruppi neofascisti, il dominio tecnologico e l’ attacco al vivente.

12 dicembre 2011, Firenze – Ultima fase del processo che vede 19 anarchici accusati di “associazione sovversiva con finalità di terrorismo” (il famigerato 270bis). Qui come a Bologna, i reati specifici contestati sono poca cosa: blocchi, occupazioni, imbrattamenti, manifestazioni non autorizzate, istigazione a delinquere. Anche qui gli inquirenti tentano di operare una maldestra distinzione tra “capi” e “sottoposti”. Sul banco degli imputati troviamo invece i legami di vita e di lotta di chi sceglie di rompere con la pace sociale e il delirio securitario, deciso a turbare i sogni (e i profitti) dei padroni della città.

12 dicembre 2011, Trento – Prima udienza del processo a 9 operai accusati di imbrattamenti e minacce. Il 24 maggio il tribunale di Bassano assolve i padroni della Tricom – Galvanica di Tezza sul Brenta, responsabili della morte di 14 operai in seguito all’ esposizione a cromo esavalente, nikel e altre nocività. Fuori dal tribunale la sentenza viene accolta con slogan e lanci di uova. La giustizia si conferma un’ arma nelle mani delle classi dominanti, il tribunale ha svolto con solerzia il compito per cui è stato creato: legittimare il profitto dei padroni e reprimere le lotte degli sfruttati.

OGGI COME ALLORA, TERRORISTA E’ CHI SFRUTTA E AVVELENA, CHI REPRIME E BOMBARDA: TERRORISTI SONO I PADRONI E LO STATO!

DA TEMPO ABBIAMO SCELTO DA CHE PARTE STARE: COMPLICI DI CHI LOTTA CONTRO UN MONDO DI GUERRA, CONTROLLO E PROFITTO, AL FIANCO DI CHI NON ABBASSA LA TESTA DAVANTI ALLA RAPPRESAGLIA DELLO STATO.

SOLIDARIETA’ AI COMPAGNI DI BOLOGNA E FIRENZE, AGLI OPERAI DELLA TRICOM E ALLE LORO FAMIGLIE.


I compagni e le compagne di Trento



Mer, 14/12/2011 – 19:29
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