Almese - Assedio dei No Tav, salta il convegno del Pd

fonte La Busiarda

Molti i cori, i fischi e gli spintoni rivolti dai No-Tav agli amministratori locali

ALMESE (TORINO)

Serata di tensione, in valle di Susa, per l’alta velocità ferroviaria Torino-Lione. La protesta di un migliaio di militanti «No tav» ha fatto saltare un convegno promosso dal Pd, proprio sul tema dei treni «superveloci», nel teatro di Almese, un piccolo comune della bassa valle.

La presidente della Regione, Mercedes Bresso, il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino e il presidente della Provincia, Antonio Saitta, una volta arrivati alle porte di Almese, hanno fatto dietrofront, dopo un consulto con i vertici delle forze dell’ordine.

A Gianfranco Morgando, segretario regionale del Pd, fischiato e insultato al suo arrivo ad Almese, non è restato che annullare la serata. «È una cosa molto grave - ha commentato con amarezza - ci hanno impedito di svolgere un’iniziativa elettorale».

Fuori dal teatro, tutto attorno, i militanti No Tav, controllati da un robusto cordone di polizia e carabinieri, hanno dato sfogo a tutta la loro contestazione, al grido di «Giù le mani dalla Val Susa», sventolando le bandiere bianche con i treni tav crociati e appendendo cartelloni di protesta, tra i quali uno che parafrasava lo slogan del Pd: «No Tav, si può fare».

C’è anche chi ha distribuito un volantino con minacce di morte verso Antonio Ferrentino, il presidente Comunità Montana Bassa Valle di Susa, accusato di «avere tradito il movimento» per la sua disponibilità al dialogo e l’apertura verso l’osservatorio tecnico incaricato dal governo di studiare, nell’ultima parte del suo lavoro, le ipotesi di tracciato.

Dura la condanna di Bresso, Chiamparino e Saitta che oggi scriveranno una lettera a tutti gli abitanti della Valle di Susa «per spiegare che la Tav è un’opportunità di sviluppo» e per chiedere di «sfidare una minoranza - come ha sottolineato la Bresso - che tiene in ostaggio gli abitanti della Valle di Susa».

«Questa sera - hanno affermato Bresso, Chiamparino e Saitta - ha perso la democrazia».


fonte orino cronaca

Dura contestazione davanti al teatro di Almese. Troppa tensione in paese, salta il convegno. Minacce di morte a Ferrentino
La rabbia dei No Tav fa scappare Bresso, Chiamparino e Saitta

Il presepe di No Tav e anarchici, organizzato per accogliere Mercedes Bresso, Sergio Chiamparino e Antonio Saitta, festeggia per la “cacciata” dei tre “Re Mangi”, obbligati a rinunciare al convegno organizzato dal Pd e a non presentarsi neanche all’auditorium Magnetto di Almese.
Una iniziativa cui hanno presenziato oltre due mila manifestanti muniti delle consuete bandiere bianche con il treno crociato ma tra cui non c’era l’annunciato Beppe Grillo.

Questa volta la fantasia dei valsusini ha partorito l’idea di un presepe fuori stagione con una trentina di persone in costume: l’obiettivo era deridere i tre “Re Mangi”, come sono stati soprannominati la presidente della Regione, Mercedes Bresso, quello della Provincia, Antonio Saitta, e il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino.

La manifestazione ha sostanzialmente bloccato gli ingressi dalle 20, con un cordone costituito soprattutto da ragazzi dei gruppi anarchici, al fine di impedire ai tre politici di entrare e tenere il convegno. L’ultimo ad entrare, sommerso da una bordata di fischi e scortato dalle forze dell’ordine, presenti in maniera massiccia, è stato il segretario regionale del Pd, Gianfranco Morgando. E proprio a lui, circa un’ora dopo, è toccato l’annuncio della decisione di annullare il convegno, presa in accordo con il questore per motivi di ordine pubblico. Decisione che ha scatenato la festa dei No Tav all’esterno dell’auditorium e lo sdegno del sindaco di Almese, Bruno Gonella: «E’ una cosa di una gravità inaudita. In questo paese non era mai successo che non si consentisse alla gente e in particolare a una forza politica di parlare ed esprimere la propria opinione, soprattutto così vicino alla scadenza elettorale».

Un episodio che probabilmente finirà per ritorcersi contro gli stessi No Tav, la cui immagine - anche a livello nazionale - non esce sicuramente bene dalla serata di ieri. Come se non bastasse, a rovinare definitivamente la “reputazione” dei No Tav c’è stato un volantino, diffuso tra i manifestanti, contenente minacce di morte ai danni del presidente della Comunità Montana Bassa Valle, Antonio Ferrentino, “reo” di non essere allineato con le posizioni più intransigenti del movimento.

Dopo la “fuga” Bresso, Chiamparino e Saitta hanno voluto spiegare le ragioni della loro scelta: «L’abbiamo fatto per responsabilità nei confronti delle persone presenti, per evitare incidenti anche perché tra i manifestanti erano presenti pure dei bambini. Riteniamo che queste persone non siano la maggioranza dei valsusini ma una minoranza che tiene in ostaggio gli altri. Siamo di fronte ad una vera e propria emergenza democratica. Esprimiamo la nostra solidarietà a Ferrentino per il volantino». Ma si guarda già oltre. «Spediremo una lettera a tutti i cittadini della Valle di Susa per dire quello che non abbiamo potuto spiegare questa sera».

Ven, 04/04/2008 – 09:46
tutti i contenuti del sito sono no-copyright e ne incentiviamo la diffusione