[Asti] Presidio anticarcerario in solidarietà con Michele, Andrea e tutti i detenuti

30/08/2014 - 18:00
30/08/2014 - 20:30

Osservando le mura del carcere da fuori abbiamo immaginato l'orrore di dover stare chiusi dentro una cella, di dover sentire il suono metallico della chiave nel blindato ritmare il tempo.

Senza vederlo percepiamo un equilibrio precario; i detenuti sono spesso atomizzati, ognuno di fronte all'educatore, ognuno sottoposto al proprio"trattamento", in attesa dei propri benefici, ma a tratti si riscoprono uniti, si ritrova la coesione nel trovarsi nella stessa condizione, nel non volere cedere un piccolo ritaglio d'aria in più o nel volerlo conquistare.

Si inizia a parlare, a discutere, ad organizzarsi.

Se tendiamo l'orecchio possiamo sentire un bisbiglio. Qui fuori abbiamo il compito di stabilire un ponte tra interno ed esterno, di far uscire quelle urla che paiono bisbigli lontani, di non permettere che i detenuti siano isolati.



“Andando a salutare sotto le mura del carcere due nostri compagni arrestati per aver resistito agli sfratti, aver costruito le barricate per difendere le case e aver impedito il normale lavoro di padroni, ufficiali giudiziari e poliziotti, abbiamo sentito una chiassosa risposta da parte di tutti i detenuti. Cosi come non si cede la casa al padrone se l’inquilino ne ha bisogno, chi ha fame ruba, chi non vuole lavorare sfruttato e ammalato s’inventa qualcos’altro per cavarsela , chi non accetta di accontentarsi di una vita a rincorrere le scadenze del mutuo infrange le regole, se le cose vanno al contrario, i padroni si agitano, i magistrati si mettono a scrivere, la polizia a stanare ed arrestare. Osservando le mura del carcere da fuori abbiamo immaginato l’orrore di dover stare chiusi dentro una cella, di dover sentir il suono ritmato della chiave nel blindato ritmare il tempo. Senza vederlo percepiamo un equilibrio precario: i detenuti sono spesso atomizzati, ognuno di fronte all’educatore, ognuno sottoposto al proprio trattamento, in attesa dei propri benefici, ma a tratti si riscoprono uniti,si ritrova la coesione nel trovarsi nella stessa condizione, nel non voler cedere un piccolo ritaglio d’aria in piu o nel volerlo conquistare. Si inizia a parlare, a discutere, ad organizzarsi. Se tendiamo l’orecchio possiamo sentire un bisbiglio. Qui fuori abbiamo il compito di stabilire un ponte tra interno ed esterno, di far uscire quelle urla che paiono bisbigli lontani, di non permettere che i detenuti siano isolati”

INVITIAMO TUTTI E TUTTE A QUESTO PRESIDIO DI SOLIDARIETA’ AI 2 COMPAGNI MA ANCHE A TUTTI GLI ALTRI DETENUTI, ED IN GENERALE, PRESIDIO ANTICARCERARIO.



SABATO 30 AGOSTO dalle h.18
presso la casa circondariale di Asti in frazione Quarto Inferiore


SELEZIONE MUSICALE PER I DETENUTI
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LIVE EMSI CASERIO
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INTERVENTI E MESSAGGI al microfono PER I DETENUTI

Ven, 29/08/2014 – 20:30
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