Bologna - Foto di poliziotti appese ai muri: in relazione con l'arresto di Nicu?

DAl Carlino online di domenica 31 maggio

SFIDA ANARCHICA
Foto di poliziotti affisse ai muri
La Procura apre un fascicolo
Il gesto potrebbe essere conseguenza dell’arresto avvenuto nei giorni
scorsi
di due attivisti del circolo anarchico Fuoriluogo. Immagini
riportanti i volti di numerosi agenti sono apparse nei pressi di piazza
Galilei, a pochi metri dalla Questura di Bologna, in via dei Bersaglieri,
vicino al comando regionale dei Carabinieri, e in via Santa (nei pressi di
piazza Santo Stefano)

BOLOGNA, 30 MAGGIO 2009 - Dal web ai muri di Bologna. Un paio di mesi fa a
destare scalpore era stato “Caccia allo sbirro”, il sito su internet si
autodefiniva “di denuncia dei servi della borghesia” invitando a
pubblicare fotografie e dati sensibili dei poliziotti in borghese: i primi
scatti messi on line riguardavano agenti in servizio sotto le Due Torri e
la Procura di Bologna apri’ un’inchiesta per istigazione a delinquere,
violazione della privacy e calunnia, indagando e perquisendo tra Milano e
Napoli quattro componenti dei Carc (Comitati di appoggio alla resistenza
per il comunismo).

Questa notte, invece, immagini riportanti i volti di numerosi agenti sono
apparse nei pressi di piazza Galilei, a pochi metri dalla Questura di
Bologna, in via dei Bersaglieri, vicino al comando regionale dei
Carabinieri, e in via Santa (nei pressi di piazza Santo Stefano).
Ad accorgersi dei fogli incollati a colla in via dei Bersaglieri e’ stato
un militare che alle 8,15 stava andando a prendere servizio. Si tratta di
tre pagine formato “A4” e la provenienza non e’ “Caccia allo
sbirro”, bensi’ un’iniziativa analoga su cui la Procura bolognese
aveva aperto un’altra inchiesta l’anno prima. Non si trattava di un
sito vero e proprio ma di una pagina statica (un file pdf) scaricabile da
Indymedia.
Lo slogan era “Se li conosci li eviti” e il post che accompagnava il
file se la prendeva con giornalisti (“infami”) e Digos, invitando a
“sbattere il mostro in prima pagina” e a memorizzare “chi trama
nell’ombra dietro telecamere e scrivanie”. Utile, scriveva l’anonimo
autore, “in particolare a Bologna e dintorni”.

Le due pagine in pdf riportano le fotografie di oltre 60 persone, alcune
molto vecchie e anche di agenti non piu’ in servizio (come constatato in
Procura), scattate in diverse occasioni e in alcuni casi scannerizzate
dalle pagine dei giornali. Visto il tono non minaccioso del file, il reato
ipotizzato e’ solo quello di violazione della privacy.
Sufficiente, comunque, per chiedere ed ottenere dal gip il sequestro.
Il file, pero’, quando scoppio’ il caso di “Caccia allo sbirro” era
ancora scaricabile. Il sequestro, infatti, si era dimostrato non eseguibile
a causa di motivi tecnici. Piu’ che la localizzazione all’estero del
server, a fermare il provvedimento era stato il fatto che per bloccare il
singolo file la Polizia postale avrebbe dovuto sequestrare l’intero sito
di Indymedia.

Una misura non contenuta nell’autorizzazione del gip e che piazza Trento
e Trieste avrebbe comunque ritenuto non proporzionale.
Oggi, in ogni caso, da Indymedia il file non e’ piu’ scaricabile:
digitando l’indirizzo si ottiene solo il messaggio “Accesso negato” e
“Non sei autorizzato ad accedere a questa pagina”. Ma un post dal
contenuto identico, con lo stesso file a disposizione, e’ accessibile da
un blog di area anarchica. Sui muri, stanotte, sono finite le stesse
fotografie del pdf e parte degli stessi slogan (“Memorizza chi trama
nell’ombra dietro telecamere e scrivanie” e “Sbirri: se li conosci li
eviti”).

La Procura ha subito aperto un nuovo fascicolo, affidato al pm Walter
Giovannini, ipotizzando questa volta il reato di istigazione a delinquere.
Non potendo escludere che i volantini possano essere stati affissi anche in
altri punti della citta’ sono in corso accertamenti, e gli inquirenti
visioneranno le immagini riprese dalle telecamere per cercare di
identificare gli autori.

Intanto, si ritiene che l’episodio possa essere messo in relazione con la
condanna a sei mesi di carcere di Roman Nikusor, attivista rumeno del
circolo anarchico Fuoriluogo, arrestato martedi’ notte a seguito della
violenta reazione ad un controllo della Digos. In zona universitaria e non
solo, infatti, si contano diverse scritte in solidarieta’ al ragazzo e
contro le forze dell’ordine, in particolare del tipo “Digos: una notte
da leoni, vita da c...
Nucu libero”, firmate con la “A” cerchiata. E uno striscione con la
stesse frasi, alcune sere fa, e’ stato esposto per circa un’ora su un
lato di piazza Maggiore mentre si svolgeva il concerto organizzato da Prc e
Pdci in vista delle elezioni. Sul finire dell’esibizione, un gruppetto di
persone ha tentato di portare lo striscione sul palco provocando momenti di
tensione con gli organizzatori (su un altro blog anarchico si parla di
“zuffa generale”), che alla fine hanno dato la possibilita’ di fare
un breve annuncio al microfono.

Mar, 02/06/2009 – 00:22
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