Cina: la minaccia degli alberi geneticamente modificati

Un cortocircuito istituzionale, accompagnato da connivenze del mercato e degli ambienti scientifici,
sta portando al punto di non ritorno la contaminazione delle foreste selvatiche cinesi da parte delle varietà biotech.

In Cina, dal 2002, sono stati piantati più di un milione di pioppi per combattere la progressiva desertificazione e le inondazioni. I pioppi impiegati, geneticamente modificati per resistere a certi insetti, sono il primo sforzo cinese nel mondo della silvicoltura biotecnologica - battezzata "frankenforest" - pratica già diffusa in altri paesi. In Cina, esperimenti su varietà locali di pioppo ingegnierizzate geneticamente sono in corso dal 1990.

Mentre l'industria biotech continua a gettare le fondamenta delle piantagioni geneticamente modificate, sta emergendo un'ulteriore gravissima minaccia alla biodiversità: la novità rappresentata dagli alberi GM, spinti sul mercato dagli sforzi congiunti di multinazionali biotech e multimiliardarie industrie del legname.

Gli alberi GM vengono piantati in monocolture che sembrano più piantagioni che foreste e rappresentano un rischio enorme per l'ecosistema: gli alberi vivono decadi o addirittura secoli più delle altre piante, i loro pollini possono viaggiare per centinaia di chilometri ed incrementare la contaminazione del selvatico.

Per di più in Cina, una falla nella burocrazia ha fatto in modo che si perdesse la tracciabilità di questi alberi: non si hanno registri precisi sui luoghi dove sono piantati, nè si stanno monitorando gli effetti sulle foreste native. Il ministro cinese dell'Agricoltura afferma di non avere controllo su questo genere di colture in quanto non classificate come piantagioni agricole. L'ufficio delle Politiche Forestali d'altro canto, sostiene di non avere la possibilità di vaglio o veto, come invece ha il ministro.

Xue Dayuan dell'Istituto di Scienze Ambientali di Nanjing, richiama l'attenzione sull'urgenza di una collaborazione tra le due istituzioni: recenti test a Xinjiang hanno dimostrato che i geni dei pioppi di GM si stanno rapidamente diffondendo nelle varietà naturali circostanti. Un altro accademico, Wang Huoran, ha presentato già nel 2003 un rapporto in cui sosteneva che "i pioppi GM sono piantati in modo così diffuso nel nord della Cina da rendere impossibile prevenire la dispersione di polline e semi".

Il pianeta è sempre più un laboratorio a cielo aperto. Gli Stati Uniti guidano la sperimentazione degli alberi GM con 150 lotti adibiti al settore, accompagnati da Australia, Brasile, Canada, Cile, Cina, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Nuova Zelanda, Portogallo, Spagna, Svezia e Regno Unito.

Nonostante la sua diffusione, la silvicoltura biotech è stata surclassata a livello di interesse e preoccupazioni, dalle critiche agli OGM alimentari. Sarà perchè un pomodoro entra più facilmente di un pioppo nel carrello della spesa e i rischi per la salute preoccupano più della contaminazione ambientale?

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Negli Stati Uniti in passato, il gruppo ecologista radicale Earth Liberation Front ha attaccato una piantagione sperimentale di pioppi GM dandola alle fiamme.

fonti: newscientist.com - AlterNet.org - infoshop.org

Dom, 05/08/2007 – 21:43
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