[FC] Presidio sotto il carcere per la morte di Franco
GIOVEDÌ 11 SETTEMBRE DALLE ORE 19 CASA CIRCONDARIALE, VIA DELLA ROCCA, 4 - FORLÌ
Di seguito il testo del volantino che verrà distribuito durante il presidio. Lo stesso volantino lo trovate allegato per stamparlo e distribuirlo. A giovedì...
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Quella che vi stiamo per raccontare è la storia di un omicidio, un omicidio come tanti che avvengono quotidianamente nelle carceri italiane e di tutto il mondo; forse non un omicidio per la Legge, sicuramente un omicidio per chi non nasconde completamente per la propria umanità dietro il cinismo e la rassegnazione o, peggio, dentro una divisa. Un omicidio su cui è calata una pesante cappa di silenzio, ipocritamente rotta (solo per un istante) da un quotidiano distribuito in questa città, un giornalaccio noto soprattutto per le sue posizioni sguaiatamente razziste e forcaiole.
Un uomo è morto nel carcere di Forlì.
Si chiamava Franco; dopo essere stato arrestato il 21 Agosto scorso è stato condotto nel carcere di Forlì.
Qui ha trascorso 4 giorni, da solo, in cella, lamentandosi per dei forti dolori e chiedendo insistentemente di essere visitato da un medico. Nessuno ha accolto le sue richieste; i secondini hanno continuato a portargli in cella il cibo senza preoccuparsi se questo veniva consumato o meno, ignorando le sue suppliche hanno continuato a svolgere il loro sporco lavoro senza un indugio, senza un tentennamento.
Il 25 Agosto Franco è stato trovato morto nella sua cella.
Completamente nudo.
I vassoi con il cibo ammucchiati in un angolo.
Il corpo e le pareti della cella lordi delle sue feci.
Perché sia morto non lo sappiamo, ma che sia stato massacrato di botte, che sia morto per un malore o per suicidio quello che importa è il sapere che il carcere ha fatto un'altra vittima. Anche per chi, come noi, non nutre alcuna fiducia verso le istituzioni e gli organi di informazione il silenzio che pesa su questa morte è assordante.
Amplifica la rabbia.
Il disprezzo per chi tiene in tasca le chiavi di una cella. Per chi veste una divisa. Per questo oggi siamo qui.
Per gridare la nostra rabbia e il nostro disprezzo verso il carcere e i suoi aguzzini. Per squarciare quest'insopportabile silenzio.
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