Grecia - Comunicato della "Coalizone degli Anarchici" su fatti corteo 5 maggio '10

Segue comunicato di Sispirosi Anarchikon [Coalizione degli Anarchici] - gruppo presente da molti anni e storicamente vicino a posizioni insurrezionali, negli ultimi tempi sì è posto criticamente rispetto a molte azioni violente

da occupied london - trad. Aula C Autogestita

Il gruppo "concilio degli anarchici" ha pubblicato il seguente comunicato solo ore dopo la morte degli impiegati di Mercoledì ad Atene. Ecco una traduzione spartana, come parte del nostro apporto per mettere insieme alcune delle risposte degli anarchici ai tragici eventi di quel giorno. -O.L.­

La recente insurrezione di 120000 dimostranti, il raid al parlamento di decine di migliaia di persone arrabbiate, non ha, né avrebbe potuto avere nulla a che fare con le gang parastatali che hanno ucciso tre persone alla Murfin Bank, e hanno tentato di fare altrettanto alla libreria “Janos”.

 
"Nel fango, cielo, tu ti rifletti"
prima di tutto noi tutti vogliamo chiarire che la nostra rabbia è indescrivibile; non solo per le gang parastatali responsabili della morte di tre persone, due donne -una delle quali incinta di quattro mesi-e un uomo, ma anche per la feccia di politici e giornalisti che sono stati velocissimi a collegare la recente sollevazione di centinaia di migliaia di persone ad Atene e in altre città con questo terribile omicidio.
E ancora la verità non si cancella. Un fiume arrabbiato di dimostranti ha circondato il parlamento e tentato l'assalto per ore, dando luogo a scontri con le forze repressive.
Questo fatto non può essere nascosto, né può essere sepolto sotto le tonnellate di fango che gli apparati del terrore di stato tentano di gettare; questi leaders di partito di qualunque colore, e i selezionati esponenti del "giornalismo". Anche i palinsesti televisivi, che hanno commentato con le facce pallide di circostanza, hanno recitato la parte di indiscutibili testimoni di tutte le cose shockanti che hanno continuato a succedere per ore -sia i passaggi che hanno portato all'assalto del parlamento, di fronte alla tomba del milite ignoto, o su Amalias avenue, sia la più vasta area di Syntagma-.
Decine di migliaia di dimostranti stavano tentando di spezzare le cinghie delle forze repressive, mentre !'intero corteo stava supportando il loro tentativo rifiutando di lasciare la piazza che era stata riempita di gas lacrimogeno. Gente di tutte le età, con o senza travisamenti, agitavano l'area con lo slogan "brucia, brucia il bordello parlamentare!" -slogan che pochi anni fa sarebbe stato pronunciato solo da anarchici. Gli anarchici da parte loro erano pure tra quelli che hanno mandato un messaggio forte agli impiegati locali del fondo monetario internazionale e dell'unione europea, come ai loro famosi capi.
Questi sono i Balcani, e non c'è nessun fraintendimento su questo punto. La gente qua sa ancora come combattere, come insorgere, versare il proprio sangue per mantenere in vita anche solo una speranza su ciò che loro ritengono giusto. Le sacche di disobbedienza del territorio greco hanno provato di essere piuttosto sensibili al giogo statale; la disobbedienza si innesta in ogni rivolta, in ogni scontro sociale.
I mass media internazionali, hanno ancora una volta registrato la rivolta nel territorio greco in un momento cruciale per i capi della UE, e oltre. Preoccupati che il messaggio insorgente che ancora una volta veniva trasmesso potesse infondersi ad altri nuclei, che potessero a loro volta infiammarsi. Il sud europeo, che è presentato come impossibile da essere "aggiustato", tenta di essere sedato, ridotto all'obbedienza in ogni modo possibile.
Diamo un caloroso benvenuto ai loro nuovi piani, allora. Assicuriamogli che le frustate non saranno mai abbastanza per renderci passivi e incapaci di alzare la testa. Dovrebbero non avere dubbio che le loro favole della buonanotte e le dottrine della "sopravvivenza nazionale", "patriottismo", "emergenza nazionale", e tutto il resto.
Da parte nostra noi non dimentichiamo che abbiamo tutti i motivi per sferrare il nostro affondo. Per fare tutto il possibile per assicurare che la ferita dell'autorità non si rimargini. La bancarotta è tutta affar loro. Noi non dobbiamo, e non dovremo mai avere qualcosa cui spartire con coloro che fottono la vita alla gente., gente che ora rifiuta di dare le briciole che avevano promesso sino a ieri. Per ciò che riguarda coloro che tenteranno praticamente il tutto per tutto dal momento che il destino che è in serbo per loro da parte del sistema di dominio e sfruttamento è ora misero, possiamo solo dar loro il nostro benvenuto.
In fine ripeteremo ancora una volta che gli anarchici in lotta non hanno nulla a che fare con alcuna triste gang. La loro partecipazione alle lotte sociali, presuppone innanzitutto e soprattutto la moralità, l'altruismo e l'autocritica. Non c'è nessuno tornaconto, né alcun benefit. Non usano lo slogan "ruba, rompi, devasta" come loro bandiera. Disprezzano e non si accompagneranno mai a nessuno che possa voler dominare, con la rivoluzione o in altro modo. Disprezzano qualunque credenziale sostenuta da una supposta avanguardia illuminata, e girano le spalle, senza pensarci un attimo, alle egemonie del movimento, che tuttavia sembrano poche e ininfluenti ...
114 Maggio sarà indubbiamente ricordato nel più duro dei modi nella storia delle rivolte sociali. Noi vorremmo pensare che lo spiacevole evento dell'uccisione di tre persone, comprenda anche un "canto del cigno" per tutti coloro che tentano di limitarle pratiche sociali -promuovendo, dalla loro posizione di incaricati, i vari gruppi parastatali, senza riguardo alcuno per i doppi fini che questi possono avere.
Certamente, nulla di ciò avverrà da solo.

Atene, 5 maggio 2010

La Coalizione degli Anarchici

Mar, 18/05/2010 – 17:25
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