La Lega detta le condizioni

fonte repubblica milano

Salvini: a Milano abbiamo preso 95mila voti ma non ci interessano le poltrone, meglio accelerare sui programmi. La città si aspetta da tutta la maggioranza un cambio di passo decisivo
"Rom, via i campi e niente patti"
"Il sindaco deve essere più presente. E cambi assessori"
Agli amici del Carroccio dico che la giunta non teme di verificare le cose fatte finora
Con l´Expo il sindaco difenda la cultura del dialogo più che l´appartenenza politica

Il giorno dopo la vittoria e un risultato che definisce «storico, il migliore negli ultimi 10 anni», Matteo Salvini arriva a Palazzo Marino e lo fa con i numeri: «In città 95mila voti, guadagnati tra i giovani, in quartieri come Quarto Oggiaro, a Chinatown». Una «dote», la chiama, da consegnare al sindaco e al centrodestra. Insieme a un messaggio, con cui il neodeputato detta a Letizia Moratti le condizioni di una Lega più forte: «Non ci interessano le poltrone, ma un´accelerazione sui programmi. I milanesi non ne possono più di campi rom e insicurezza. È arrivato il momento di fare un tagliando a questa giunta. E soprattutto chiediamo al sindaco che sia più presente in città e venga con noi nei quartieri popolari». Ma a chiedere una sterzata proprio in vista della sfida del 2015 è anche il capogruppo di An Carlo Fidanza: «Credo che la città si aspetti dalla Moratti e dalla maggioranza, Lega inclusa, un cambio di passo decisivo. Starà al sindaco valutare se, per ottenerlo, la squadra necessiti di essere rafforzata».
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(16 aprile 2008)


fonte repubblica emilia romagna

Ristoratrice, è stata inaspettamente eletta in Emilia Romagna nelle liste di Bossi
Angela, leghista di Lampedusa
"In 20 giorni ho capito Bologna"
"Nella vostra città mi sono travestita due giorni da barbona, per vedere qual era il problema dell´insicurezza"

«Conosco Bologna, ci sono stata 20 giorni e ho capito i problemi della città. Mi sono anche travestita da barbona per poter toccare con mano il dramma dell´insicurezza». Angela Maraventano, eletta in Emilia Romagna nelle fila della Lega nord al Senato, ieri festeggiava il successo di un´impresa che sembrava disperata. Prima di tutto perché, grazie all´exploit del partito del Carroccio, è riuscita a essere eletta in un seggio tutt´altro che sicuro, poi perché il suo curriculum la allontanava per natura dallo status di senatrice della Lega.
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Conosce Bologna?
«Sono venuta 20 giorni in città, ho anche mangiato come voi anche se a me piace il pesce, da noi è tutta un´altra cosa. Comunque la città è bella, ci sono dei negozi bellissimi, tanti bar, però io ho avuto paura».
Ha avvertito il problema della sicurezza, non era tranquilla uscendo la sera?
«Mi sono travestita due giorni da barbona, per vedere qual era davvero questo problema dell´insicurezza. Mi sono fatta accompagnare, ma effettivamente ci sono dei posti in cui c´è da aver paura, dobbiamo fermare il degrado».
Quindi anche lei condurrà una battaglia anti-degrado?
«A Bologna avete questa bella piazza, la gente dovrebbe essere in giro la sera a festeggiare, non rinchiusa nei locali per paura di uscire. Io sono abituata ad andare in giro tranquilla».
Come si diventa leghisti a Lampedusa, l´isola più a sud d´Italia?
«Io ho 43 anni, sono in politica da sette, sempre con la Lega. A Lampedusa siamo stanchi di pagare le tasse a Roma e a Palermo. Tutto quello che c´è sull´isola l´abbiamo costruito noi, gli isolani, vogliamo goderne liberamente».
Nel partito dicono che lei è schierata «in prima linea» contro gli sbarchi di immigrati. E così?
«Sono poveri disgraziati, io li voglio aiutare, ma il primo modo per farlo è fermare questo traffico di uomini. Dobbiamo aiutarli nelle loro terre, del resto io sono cosa vuol dire amare la propria terra, guai a chi mi tocca la mia isola».
Lei ha ottenuto un risultato che ha stupito tutti, anche lei è rimasta sorpresa?
«La sfida quella era».
(16 aprile 2008)


fonte la nuova ferrara

La Lega presenta il conto: no alle moschee
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fonte corriere.it

La Lega detta le condizioni alla Moratti
«Basta rom e referendum sull'Ecopass». Salvini: «Via dalla giunta gli assessori fannulloni». Il posto da vicesindaco? «Vedremo»

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fonte il trentino

NELLE VALLI DELLA LEGA - Viaggio a Cembra, dove il Carroccio ha fatto il record con il 42 per cento, Albiano e Meano
«Votiamo Lega perché ci liberi dagli stranieri»
La circoscrizione collinare è quella più «padana»: «Betta chiede solo i voti, Divina si impegna»

TRENTO. Finora era il paese del curling, adesso è anche il paese della Lega. Cembra con le sue 1850 anime accoccolate su un tesoro fatto di porfido e Müller Thurgau è il paese più leghista del Trentino. Il Carroccio ha preso il 41,99 per cento, un risultato degno del Veneto profondo. Tutto merito di Alessandro «Cionfoli» Savoi, 50 anni, ragioniere in comune, presidente della squadra di calcio del paese, anima del Palio Raglio e, soprattutto, anima del partito di Bossi in Trentino. Merito suo quel 42 per cento meno un soffio, ma non solo. Da queste parti la gente è stufa, anche se, a giudicare dalle facciate intonacate di fresco e dai cancelli in ferro battuto, non sono certo i soldi che mancano. In piazza, davanti al palazzo della Famiglia cooperativa dipinta con caldi colori pastello, tre signore sedute su una panchina spiegano il concetto: «Certo che abbiamo votato Lega. Perché?Perché c’è Savoi, ma anche perché ci sono troppi extracomunitari. Molti lavorano, e va bene. Molti altri non fanno niente e, prima o poi, ce li ritroviamo in casa a rubare». Dove la Lega ha trionfato, a Cembra, ma anche ad Albiano, dove ha preso più del 27 per cento e a Meano, la circoscrizione di Trento dove il Carroccio ha preso di più sfiorando il 20 per cento, quello degli stranieri è come un mantra. Tasse e immigrati, il popolo che vota Lega li vede come il fumo negli occhi. Però, mentre per le prime i motivi sono ovvi, per i secondi le ragioni di questa avversione non sono chiarissime. Da queste parti non c’è molta criminalità e non c’è particolare disagio. E’ vero che negli ultimi anni il porfido è in crisi e le cave hanno preso a licenziare marocchini e cinesi. Ed ecco che si scatena la concorrenza tra poveri. Il sindaco Alessandro Lettieri spiega: «La Lega ha sfondato perché la gente pensa che si fa troppo per gli stranieri, mentre prima devono venire gli italiani».[...]

Mer, 16/04/2008 – 15:22
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