[Modena] Brigante si muore: serata sul brigantaggio al Ligera

06/10/2013 - 19:00
10/10/2013 - 23:30

Uomo si nasce, Brigante si muore..
da domenica 6 ottobre a giovedì 10 ottobre
tutte le sere dalle 19.00 alle 21.00
al Ligèra, piazza Pomposa 8


Mostra sul brigantaggio e
realizzazione di un murales
musica e aperitivo


"Lo Stato italiano è stato una
dittatura feroce che ha messo a
ferro e fuoco l'Italia meridionale
e le isole, squartando, fucilando,
seppellendo vivi i contadini poveri
che scrittori salariati tentarono
d'infamare col marchio di briganti"
(Antonio Gramsci, 1920)

“Lo Stato appena sorto impegnò nella
repressione dei "reazionari" metà del suo
esercito, circa 120.000 uomini. Il destino
del contadino meridionale si delineava
ormai nell'alternativa indicata da
Francesco Saverio Nitti: o brigante o emigrante”
(Aldo De Jaco, 1969)

“Questa è Africa!
Altro che Italia!
I beduini, a riscontro di questi
cafoni, sono latte e miele.”
generale Cialdini (1861)


“Secoli di rassegnazione pesano sulle loro schiene, e il senso della vanità delle cose, e della potenza del destino. Ma quando, dopo infinite sopportazioni, si tocca il fondo del loro essere, e si muove un senso elementare
di giustizia e di difesa, allora la loro rivolta è senza limiti, e non può conoscere misura.
E' una rivolta disumana, che parte dalla morte e non conosce che la morte, dove la ferocia nasce dalla disperazione.
I briganti difendevano, senza ragione e senza speranza, la libertà e la vita dei contadini, contro lo Stato,
contro tutti gli Stati.
Per loro sventura si trovarono ad essere inconsapevoli strumenti di quella Storia che si svolgeva fuori di loro, contro di loro; a difendere la causa cattiva, e furono sterminati.
Ma, col brigantaggio, la civiltà contadina difendeva la propria natura, contro quell'altra civiltà che le sta contro e che, senza comprenderla, eternamente la assoggetta; e perciò, istintivamente, vedono nei briganti i loro eroi.”
(C.Levi, 1945)


Il ligéra, il teppista, testimonia l'istinto di rivolta intrinseco nella natura umana.
Nel decennio successivo all'Unità d'Italia fame e oppressione furono i motivi scatenanti della rivolta del popolo meridionale.
La storia, scritta dai vincitori, cataloga questo fenomeno come “brigantaggio”, seguendo il principio secondo cui se vinci la tua guerra sei un partigiano, ma se la perdi sei semplicemente un criminale.
La cultura ufficiale ha cercato di occultare i motivi della resistenza a un'occupazione colonialista.
Le avanguardie artistiche hanno dato voce alle lotte popolari.


Gio, 03/10/2013 – 20:29
tutti i contenuti del sito sono no-copyright e ne incentiviamo la diffusione