[Monza] La resistenza italiana e palestinese continua - "Giovanni e Nori" spettacolo teatrale in piazza

11/05/2014 - 16:30
11/05/2014 - 20:00

In occasione della commemorazione della Nakba 2014
verrà presentato lo spettacolo teatrale di e con Daniele Biancchessi
Giovanni e Nori - una storia di amore e resistenza



25 aprile 1945 (Liberazione d'Italia) - 15 maggio 1948 (Nakba palestinese) Il 14 maggio del 1948 in Palestina viene proclamata la nascita dello stato d'Israele, ovvero del regime dei coloni sionisti che da decenni si erano insediati nell'area con il supporto dell'Impero Britannico. Dal giorno successivo, il 15 maggio, ricordato dal popolo palestinese come il giorno della Nakba (la Catastrofe), la Palestina è scomparsa dalle carte geografiche e un popolo che aveva mantenuto la sua identità per secoli, pur nella colonizzazione romana, bizantina, ottomana e britannica, è diventato un popolo profugo non solo nei paesi vicini ma anche nella sua terra. In questi 65 anni i sionisti hanno esteso la loro colonizzazione oltre i confini arbitrariamente conquistati nel 1948, caratterizzando il loro stato come un'entità senza nessuna carta costituzionale e senza confini fissi, rivendicando esplicitamente un territorio che va dal Nilo all'Eufrate. La Resistenza palestinese, nata contestualmente alla cacciata del popolo di Palestina durante il mandato britannico ed alla proclamazione dello stato sionista, si è rinvigorita dopo l'occupazione dell'intero territorio conseguente alla guerra del 1967 e all'espansione delle colonie sioniste. Una parte consistente della sinistra italiana ed europea, che pure ogni anno celebra la liberazione dall'occupazione tedesca e dal fascismo, sembra ignorare il diritto del popolo palestinese di resistere ad una colonizzazione e ad un'occupazione straniere che durano ormai da quasi settanta anni; sembra ignorare che lo stato sionista pratichi un apartheid di tipo razziale e religioso, che discrimina i suoi cittadini di lingua araba e ancor più i palestinesi dei territori occupati nel 1967. Questa stessa sinistra che nel 1989 esultava per la caduta del muro di Berlino sembra ignorare il muro che i sionisti hanno costruito in Palestina per spezzare ogni possibilità di movimento e di comunicazione - quindi di organizzazione - del popolo sottomesso. Nello stesso modo sembra ignorare le migliaia e migliaia di prigionieri politici palestinesi, anche bambini, incarcerati senza accusa né processo e l'assedio cui da anni viene sottoposta la popolazione di Gaza e che ha trasformato quel territorio in un'immensa prigione a cielo aperto. Sembra ignorare che in questi anni con azioni militari e vere e proprie guerre lo stato sionista ha massacrato le popolazioni palestinesi e libanesi e si è annesso, unilateralmente, il Golan siriano. Sembra ignorare che per il capitalismo globale Israele fin'ora è stato un alleato strategico ed indispensabile. Purtroppo non si tratta solo di ignoranza, spesso si tratta di connivenza e complicità. Si accusano di antisemitismo coloro che sostengono la Resistenza del popolo palestinese, coloro che non ne vogliono più sapere né di popoli eletti né di terre promesse, coloro che non concepiscono stati teocratici siano essi cristiani, islamici o ebraici, coloro che, condividendo la risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni unite (1975), considerano il sionismo un'ideologia razzista. Il revisionismo storico è una malattia senile di quella che fu la sinistra italiana, una malattia che ha portato alla riabilitazione dei fascisti di Salò, alle campagne per la “pacificazione”, la “memoria condivisa”, all'infangamento della Resistenza con le menzogne sulle foibe e la criminalizzazione del ruolo e del contributo dei comunisti all'interno di essa. Tutto ciò al fine di distruggere il patrimonio di lotta e coscienza delle classi oppresse: superando i “conflitti e gli odi del passato” si vuole imporre oggi la pace sociale per coprire l'offensiva a tutto spiano contro le condizioni di vita dei lavoratori che governi e padronato conducono. Non è un caso che gli stessi che portano avanti il revisionismo storico per le vicende passate del nostro paese, vogliono falsificare e cancellare quelle della Palestina, a partire dalla Nakba del 15 maggio 1948 ad oggi. In occasione del 25 aprile, anniversario dell'insurrezione vittoriosa contro l'oppressione fascista e l'occupazione tedesca del nostro paese, vogliamo ricordare tutte le vittime del nazi-fascismo di allora: le popolazioni massacrate dai bombardamenti e dalla fame, gli antifascisti incarcerati e inviati al confino, i partigiani fucilati, i cittadini inermi martoriati come a Marzabotto e in centinaia di altre città e villaggi di tutta Europa, i 22 milioni di morti russi, i soldati inviati al macello, gli internati di ogni nazionalità, schieramento politico e fede religiosa sterminati nei campi di concentramento nazisti e fascisti e vogliamo soprattutto rendere omaggio ai combattenti della Resistenza europea, iniziata con l'aggressione fascista alla Spagna e conclusasi, assieme alla guerra, con l'ingresso dell'Armata Rossa a Berlino. Con gli stessi sentimenti ricordiamo anche i popoli di quello che comunemente viene chiamato terzo mondo che, con grande sacrificio e lotte, ha percorso, e ancora sta percorrendo, la lunga strada per liberarsi dal colonialismo e dall'imperialismo in Asia, Africa e America Latina. Il 15 maggio sarà il 66° anniversario della Nakba del popolo palestinese, un popolo che da 66 anni esprime la ferma volontà di resistere fino al giorno in cui ciascuno potrà tornare libero alla propria terra. A questo popolo, che in questi decenni è stato costretto ad un eroismo encomiabile, in occasione del 25 aprile vogliamo affermare che saremo al suo fianco sino alla liberazione della sua terra quando potrà, per dirla con Bertold Brecht, divenire finalmente un popolo che non avrà più bisogno di eroi. 

 CONTRO OGNI FASCISMO, CONTRO IL SIONISMO! 25 APRILE SEMPRE! SOSTENIAMO LA RESISTENZA PALESTINESE!  

Mer, 07/05/2014 – 22:25
tutti i contenuti del sito sono no-copyright e ne incentiviamo la diffusione