[Rimini] Degender Fest: festival queer al C.S. Grotta Rossa

07/12/2013 - 17:00
07/12/2013 - 23:59

Sabato 7 dicembre al Grotta Rossa Spazio Pubblico Autogestito

DEGENDER FEST: IL PRIMO FESTIVAL QUEER DELLA RIVIERA ROMAGNOLA

Tantissimi artisti per un’iniziativa contro il sessismo, l’eteronormatività e gli stereotipi di genere.

Domenica il laboratorio con la pornoattivista Slavina


Sabato 7 dicembre dalle ore 17 il centro sociale Grotta Rossa di Rimini ospiterà la seconda edizione del Degender Fest, festival queer volto a promuovere una critica verso le tradizionali identità di genere e le categorie di orientamento sessuale.

Il festival è totalmente autoprodotto. Il contributo all’ingresso è di 5 euro.


Dopo il successo della prima edizione riminese, torna a riempire gli spazi del Centro Sociale Autogestito Grotta Rossa la Degender Fest, un format pensato per dare voce a differenti espressioni artistiche, dalla musica alla pittura passando per la letteratura e le arti performative. Gli artisti chiamati a partecipare provengono dagli ambienti dell’attivismo queer italiano ed europeo, facendo convergere in molti casi la propria arte con l’impegno politico sui temi della discriminazione sessuale, per la costruzione di un presente libero da stereotipi e lontano da riduzionismi identitari.


Che cosa significa queer?


“Queer" è un termine della lingua inglese che tradizionalmente significava "eccentrico", "insolito". Storicamente, il termine era un epiteto affibbiato in Inghilterra alle persone gay come offesa. Negli anni settanta è equivalente all'italiano "frocio", ma in Italia passa, proprio a partire da quegli anni, senza la connotazione negativa dell'equivalente italiano. Il passaggio si realizza infatti proprio lungo quelle correnti di pensiero che propongono una riappropriazione del termine. Si attesta nell'uso comune durante gli anni novanta, quando viene reso popolare dal gruppo di attivisti inglesi Queer Nation.

In italiano si usa per indicare le persone il cui orientamento sessuale e/o identità di genere differisce da quello strettamente eterosessuale: un termine-ombrello, si potrebbe dire, per persone gay, lesbiche, bisessuali, transessuali, transgender e/o intersessuati. Non è un sinonimo di LGBT. Il termine queer nasce anche e soprattutto in contrapposizione agli stereotipi diffusisi nell'ambiente gay.


"Queer" è più che altro un termine politico, spesso usato da coloro che sono politicamente attivi, da chi rifiuta con forza le tradizionali identità di genere, da chi rifiuta le categorie dell'orientamento sessuale come gay, lesbica, bisessuale ed eterosessuale, da chi si rappresenta e percepisce come oppresso dall'eteronormatività prevalente nella cultura e nella società e dalle persone eterosessuali le cui preferenze sessuali le rendono una minoranza (ad esempio chi pratica il BDSM o il bondage).


“Queer” ha a che fare con la libertà: alcune persone queer si identificano come tali perché sentono che ciò li potenzia nell'essere sé stesse a un livello e in un modo che va oltre le rigide limitazioni della tradizionale interpretazione binaria dell'orientamento sessuale (omo/etero/bi-sessuale) e dell'identità di genere (maschio/femmina), riconosciuta come una costruzione sociale (vedi la teoria della performatività del genere di Judith Butler). Essere queer significa buttare fuori dalla finestra tali etichette e le aspettative ad esse legate per abbracciare il fatto che la propria sessualità (identità, orientamento, scelta o preferenza che sia) è fluida e in divenire, può perciò cambiare nel tempo e differire dalla "norma" in uno o più modi.

 

Il programma del festival.

Il programma, ricco di appuntamenti già a partire dal pomeriggio del sabato, prevede sia momenti di riflessione sia di divertimento. Si parte alle 17 con l’inaugurazione della mostra di Marco ‘il Bue’ Schiavo. Batterista e membro fondatore della cult band torinese Larsen, si avvicina al mondo dell'arte figurativa nel 1999 quando inizia il suo percorso come tatuatore. Titolare del proprio studio a Torino dal 2009, ha sviluppato la tecnica appresa nel disegno per tatuaggio in qualcosa che da quella sfera si è evoluta; la sua arte visiva riassume in sé elementi di studi tecnici passati (l'architettura della geometria), di studi pittorici mai abbandonati, la fascinazione per le immagini di libri impolverati d'epoca, una rivisitazione di test d'indagine della personalità, oltre a soggetti che hanno ispirato il mondo del tatuaggio e che da quello son stati trasfigurati. La serialità delle sue opere rende l'oggetto fruibile e collezionabile, ma sta anche lavorando su pezzi unici e in scala maggiore, espandendo il suo lavoro verso altre tecniche pittoriche come l'acrilico e l'olio.


Sempre alle 17 si svolgerà un laboratorio artistico per bambini maggiori di 3 anni, curato dalle autrici di una collana autoprodotta di storie illustrate, il Figurinario: a partire dalla loro recente pubblicazione dal titolo “Sui generis. Come mischiare le carte in tavola a sei banali vite”, con l’aiuto di forbici e colori guideranno i bambini nella decostruzione delle immagini e delle storie di sei personaggi stereotipati, combinandoli per comporre nuovi personaggi con vite fantasiose, colorate e originali… a volte non troppo lontane dal reale!


Alle 18 aperitivo con la scrittrice Lorenza Ghinelli che ci presenterà il suo ultimo romanzo “Con i tuoi occhi” edito da Newton Compton. La scrittrice romagnola, finalista al Premio Strega 2012 con il romanzo “La Colpa”, nella sua ultima fatica affronta, fra gli altri, il tema dell'identità di genere nella storia che vede protagoniste Irma e Carla.


Dalle 19 alle 21 andrà in scena la performance “Vassoi umani” a cura del collettivo bolognese FrangettEstreme. L'arte giapponese Nyotamori e Nantaimori, arrivata in Europa servita su corpi di ragazzine ad uso esclusivo del maschio eterosessista, viene rimescolata dai corpi vari e divertiti dei performers in una macedonia tuttifrutti che mette il gioco di reciprocità al centro della performance. L’ingresso è riservato a piccoli gruppi di spettatori per volta.


Alle 20 cena vegan preparata dal collettivo Tabula Rasa e spazio al dibattito con la presentazione del libro “Anarchismo queer: un’introduzione” di Samuele Grassi. Il queer mina alla base l'acronimo LGBT, si rifiuta di diventare l'ennesimo prodotto-immagine della cultura globalizzata, di essere cooptato dal neoliberismo. L'anarchismo oggi è alla ricerca di nuove pratiche etiche della responsabilità, di libertà e solidarietà per negoziare rapporti imprevedibili tra individualità e socialità. All'incrocio di queste due pratiche teoriche e attiviste, l'anarchismo queer manda in crisi le opposizioni binarie come etero/omo, bianco/nero, teoria/attivismo, e le sostituisce con espressioni singolari, autonome, anti-autoritarie, in continuo divenire antagonista.


A seguire, reading poetico di Klaus Miser, che restituisce nelle sue poesie la negazione dell’identità di genere con l'anelito ad una poesia formalmente non moderna, ma estremamente contemporanea. Un'aderenza tra scrivere poesie ed essere soggetto poetico spinta fino all'identificazione totale tra linguaggio e vissuto, che confluisce in un’autenticità e in una visceralità delle parole, allineate in un ritmo ipnotico, pienamente visivo, sempre spiazzante.


In vari momenti della serata sarà inoltre possibile assaggiare il “Sado menù” di ?Alos (Stefania Pedretti, OvO), che indosserà per l’occasione i panni di una mistress per una rivisitazione delle pratiche sadomaso. La performance interattiva gioca infatti sulla scoperta di nuovi piaceri sessuali intrecciandoli ad aspetti culinari.


Alle 22.30 sarà la danza di Mattia Castelli (Atletica Smalti) ad accompagnare gli spettatori verso l’inizio dei concerti. Nella performance, dal titolo PHAINOMAI, l’elemento indagato è la catena articolatoria. L'immagine di riferimento è l'icona del dio Shiva e l'azione è la danza labirintica della dolcissima sicurezza (o danza dell'amore). L'animale guida è il fenicottero rosa.


Sul palco si alterneranno Fabrizio Modonese Palumbo con il progetto ( r ) e Space Aliens From Outer Space. Fabrizio ha suonato estesamente sia in Europa che America, ed ovviamente Italia, esibendosi in affollati teatri, sordidi bar, festivals, gallerie d'arte e spazi desolati. Come ( r ) ha realizzato ad oggi quattro albums e vanta collaborazioni con tantissimi artisti della scena musicale internazionale, tra cui Matmos e Xiu Xiu. “Drama Queen (a gay album by Fabrizio Modonese Palumbo)”, prodotto da Marco Milanesio e con la presenza alle voci di Jamie Stewart e Carla Bozulich (Evangelista), è il più recente album realizzato a nome ( r ) e segna l'inizio della collaborazione con Daniele Pagliero (Lo Dev Alm) al fianco del quale Fabrizio si presenta anche dal vivo. Il prossimo album di ( r ) “All About Satan” verrà pubblicato a marzo 2014 ed è stato ora preceduto dal singolo digitale “The House Of The Rising Sun”.

Gli Space Aliens From Outer Space arrivano davvero dallo spazio… armati di sintetizzatori, sequencer ed effetti nebulari, cavalcando alla Silver Surfer la coda di una cometa psichedelica, tra Ziggy Stardust, Tangerine Dream e John Carpenter su un tappeto da film di fantascienza di serie B degli anni '50. L’effetto alienante è assicurato!


Dopo i concerti ci sarà tempo anche per il DJset: da mezzanotte nella sala principale si alterneranno alla console Tina (dei) Pornflakes da Berlino e il riminese Gianluca Cecchini, mentre la saletta sarà riservata al duo Bunny & the Cat (al secolo Annalisa Magnani e Simone Monè) insieme a Ceskova Midori (Francesca Morello da Ravenna, in arte RYF). I generi (musicali) che passeranno sono tutti da indovinare!


Durante la serata sarà anche possibile intrattenersi nella degender toilet con l’installazione di una serie di filmati postporno proiettati in loop.


E proprio dalla scena postporno italo-spagnola arriva Slavina, pornoattivista, scrittrice e creatrice multimediale. L'anno scorso è stato proiettato il suo cortometraggio "Dildotettonica per principianti", quest'anno la Degender Fest ha il piacere di ospitare “Geometrie non euclidee”, un laboratorio teorico/pratico per sperimentare insieme i linguaggi del desiderio e le politiche del corpo, alla scoperta di forme non convenzionali di sessualità. “Geometrie non euclidee” si propone come spazio di riflessione/confronto/azione sulle reti sessoaffettive alternative alla tradizionale idea di coppia e di famiglia.

Il laboratorio si svolge il giorno seguente, domenica 8 dicembre dalle ore 15.00 alle 18.00 e il costo di partecipazione è di 5 euro. Per iscriversi, inviare una mail a grottarossa@gmail.com

Mer, 04/12/2013 – 12:25
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