I Nocs di piazza Beccaria "Sempre pronti allo scontro"

fonte repubblica.it

I trenta agenti della squadra speciale che interviene solo "quando si rischiano le botte"

Franco Vanni

«Quando si rischiano le botte, in prima linea siamo sempre gli stessi trenta. Siamo tutti veterani, agenti con oltre 40 giorni di servizio a rischio alle spalle» dice l´agente Federico Carrozzo, il più grave fra i vigili feriti domenica al parco Cassinis. Lo hanno dimesso da Niguarda lunedì pomeriggio. In ospedale era già finito dopo gli scontri del 12 aprile in via Paolo Sarpi. «Ci conosciamo tutti per nome, siamo quasi una famiglia, ci guardiamo le spalle a vicenda».
Vigili che - fuori dall´orario di lavoro - accettano i servizi più rischiosi: i sequestri di merce nei mercati dove la vendita abusiva è diffusa e i controlli sul consumo di alcolici nei parchi frequentati da immigrati, come Cassinis, Trenno e Galli. Situazioni in cui venire alle mani è facile. «Il manganello non lo portiamo alla cinta per bellezza - dice Carrozzo - e molti di noi l´abbigliamento anti-sommossa lo comprano in proprio nei negozi di articoli militari, perché quello in dotazione spesso non basta o si consuma. Avendo a che fare con ubriachi e veri e propri criminali, come è successo domenica, dobbiamo essere sempre pronti allo scontro fisico».
Le donne, fra i 30 agenti volontari, sono cinque, ma quando il lavoro è troppo duro preferiscono rinunciare. «Servono muscoli e bisogna sapersi difendere - dice Giuseppe Costa, anche lui ferito domenica - facciamo arti marziali, e la palestra la paghiamo di tasca nostra». I corsi di autodifesa organizzati dalla Polizia Locale non possono bastare: cinque ore obbligatorie di allenamento l´anno, cui se ne aggiungono altre otto una tantum per imparare a usare il distanziatore, cioè il manganello da 450 grammi in dotazione ai vigili. «È un manganello troppo leggero - lamenta Carrozzo - . Per la gente con cui abbiamo a che fare non è nemmeno un deterrente. Sempre la stessa storia: vedono il manganello e si fermano un attimo, ma ai primi colpi capiscono che non fa male e ci danno dentro con le botte. Contro certa gente servirebbero i tonfa, in metallo gommato, quella è roba seria». Quando ancora il manganello-distanziatore non era in dotazione, racconta Carrozzo, «ci si arrangiava da soli, compravamo torce elettriche MagLite a manico lungo». Torce elettriche nate più per l´autodifesa che per fare luce. Batterie comprese, arrivano a pesare un chilo e mezzo. Molte armerie nemmeno le vendono: troppo pericolose, tocca acquistarle su Internet.
Ogni squadra impegnata in servizi a rischio è composta da un graduato e da 12 agenti, divisi in gruppi da tre. La paga: 4.50 euro l´ora. «Lavorando tutti i weekend puoi portare a casa anche 180 euro al mese di extra - dice Carrozzo - , 45 per ogni giornata di lavoro, che può durare anche 12 ore e in cui ti capita di tutto. L´anno scorso al parco Trenno stavo identificando una donna sudamericana che sosteneva di essere incinta, e quella mi ha minacciato con un machete». Nei mercati le cose non vanno meglio: «In Papiniano - dice Costa - i sequestri di borse taroccate li devi fare quasi in posizione di guardia. Inizi a proteggerti da eventuali reazioni violente ancora prima di avere preso la merce. Se porti via una borsa o due rischi qualche ceffone. Ma se vai lì per fare sequestri consistenti, da centinaia di euro, devi fronteggiare esplosioni di odio che nemmeno immaginavo».
Le squadre, essendo organizzate su base volontaria e fuori dall´orario di lavoro, in teoria non dovrebbero avere una composizione fissa. Ma gli uomini sono sempre quelli. «Non abbiamo nemmeno uno stemma nostro, né una sede operativa, - dice Carrozzo - ma ci sentiamo una sorta di corpo speciale. Durante la settimana ognuno svolge il lavoro ordinario nella sua zona di appartenenza, ma nel weekend la famiglia si riunisce». Una famiglia in cui non è facile entrare. «C´è una sorta di selezione naturale - dice Carrozzo - se un agente vuole fare parte del gruppo deve piacere a tutti. In tanti anni di servizi mirati abbiamo scartato molti pretendenti: alcuni troppo codardi e poco portati all´azione, altri troppo rissosi e incapaci di tenere a bada i nervi nei momenti di pressione».

(04 luglio 2007)

Mer, 04/07/2007 – 13:42
tutti i contenuti del sito sono no-copyright e ne incentiviamo la diffusione