Norme generali in tema di crittografia in Italia

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La legislazione piu' rilevante che regola l'uso della crittografia in
Italia riguarda l'impiego nella tutela del segreto di Stato, sia in campo
civile che militare.

L'ente preposto all'applicazione del controllo e' l'ANS (Autorita'
Nazionale per la Sicurezza). La violazione delle norme e direttive dell'ANS
e' repressa secondo quanto previsto dal codice penale.

L'ANS valuta gli algoritmi, logiche, filosofie, hardware, emissioni e ne
controlla la produzione e la distribuzione attraverso l'AND (Agenzia
Nazionale di Distribuzione).

L'import-export di detto materiale chiave e' regolato dalle leggi 185/90 e
222/92.

L'uso della crittografia per altri impieghi privati o governativi non
riferiti alla tutela del segreto di stato non e' ne' vietato ne'
controllato.

In tema di regolamenti e' bene ricordare l'art. 130 del Codice Postale

che vieta ai radioamatori la codificazione delle trasmissioni ed impone
l'uso di alcune lingue nonche' l'art. 9 della Convenzione per i ponti radio
dati in concessione che all'art. 9 richiede per le trasmissioni in cifra il
deposito dei codici presso l'Amministrazione postale.

La Telecom Italia non pone limiti all'impiego da parte degli utenti di
sistemi di cifratura sia per fonia sia per trasmissione dati.

L'unica restrizione potrebbe essere individuata nel collaudo delle
apparecchiature per l'omologazione che sono tenute ad adottare sistemi di
cifratura che non incidano negativamente sulla funzionalita' della rete...